CANONE RAI: l’Agenzia delle entrate rettifichi sulla scadenza

Redazione UNC
30 Gennaio 2016
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L’Agenzia delle entrate elimina dallo scadenzario il pagamento del canone Rai entro il 1°  febbraio per chi non  ha la bolletta della luce. L’ Unc chiede una nota ufficiale Roma, 30 gennaio 2016 – Dopo il pasticcio dell’Agenzia delle entrate, che aveva pubblicato tra le scadenze delle tasse il pagamento del canone Rai entro il 1° febbraio per “i soggetti non titolari di utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui hanno la loro residenza anagrafica“, ossia per le famiglie che, abitando in case multifamiliari, hanno un contatore solo per più appartamenti, l’Unione nazionale Consumatori non si accontenta della rimozione della scadenza dal sito, ma chiede una rettifica ufficiale. “Apprezziamo il passo indietro dell’Agenzia delle entrate, ma non vorremmo che poi le famiglie si trovassero a pagare sovrattasse per il ritardato pagamento” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. “La rimozione della richiesta di pagamento dal sito, dall’elenco delle tasse da pagare nel mese di febbraio, è condizione necessaria, ma potrebbe non essere sufficiente se poi a qualcuno venisse in mente di multare ugualmente gli onesti cittadini, che, a quel punto, per valere i loro giusti diritti, si troverebbero comunque costretti ad adire le vie legali” ha proseguito Dona. “Ecco perché non basta una NON richiesta di pagamento, ma occorre una nota ufficiale che chiarisca che nessuno, anche chi non paga la luce, deve più pagare il canone Rai entro il 31 gennaio” ha concluso Dona. L’Unione Nazionale Consumatori ricorda il problema. Nella legge di stabilità è scritto: “Per i titolari di utenza di fornitura di energia elettrica (…) il  pagamento  del canone avviene in dieci rate mensili, addebitate sulle fatture emesse dall’impresa elettrica …”. Nulla si dice, insomma, per chi ha la tv, ma non ha un’utenza elettrica. Un caso molto più frequente di quel che si pensi, viste le molte case multifamiliari dove c’è un solo contatore e abitano genitori e figli sposati oppure fratelli vari. Per questo, fin dal 2 gennaio, l’Unione Nazionale Consumatori aveva chiesto all’Agenzia delle entrate e alla Rai di chiarire i termini del problema. Chiarimento che sembrava essere arrivato con il comunicato congiunto del 13 gennaio, nel quale era scritto: “Niente più bollettini postali nelle case degli italiani” e  “Niente più bollettino da pagare entro il 31 gennaio“. Invece,  nello scadenzario fiscale dell’Agenzia delle entrate, nei giorni scorsi era stranamente apparso, per la data del 1° febbraio, tra gli adempimenti,  il “versamento canone RAI per i soggetti non titolari di utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui hanno la loro residenza anagrafica“. Ieri l’Agenzia delle entrate, dopo la nostra sollecitazione, ha rimosso l’avviso ma la fonte del problema resta nel fatto che la Legge di stabilità non ha mai ufficialmente abolito per tutti il pagamento entro il 31 gennaio. Da qui la richiesta di una nota ufficiale che elimini qualunque equivoco a riguardo.
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