AFFARI TUOI: nuova denuncia per il gioco dei pacchi

Redazione UNC
11 Febbraio 2015
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“Affari tuoi” ha una versione on-line sulla piattaforma www.888.it: il programma di Rai Uno veicola (più o meno consapevolmente) un messaggio promozionale di una piattaforma di gioco on-line? All’Autorità il compito di indagare… “Affari tuoi non è più solo un programma televisivo, ma è anche un gioco on-line della piattaforma www.888.it, in cui chiunque può scommettere del denaro reale e tentare la fortuna”. Con queste parole Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale le Consumatori (https://www.consumatori.it), annuncia la denuncia all’Autorità Antitrust, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e al Garante per l’Infanzia, per il gioco dei pacchi. “Già in passato -ha ricordato ieri sera l’avvocato Dona ai microfoni di “Striscia la notizia”- avevamo scritto alla Presidente della Rai Anna Maria Tarantola, evidenziando l’idoneità del programma a promuovere scorretti stili di vita nei telespettatori, ma la Presidente negò qualsiasi addebito, precisando tra l’altro che: ‘…Affari tuoi è un programma con concorso a premi, dunque non gioco d’azzardo, rivolto a un pubblico familiare e pensato per un intrattenimento leggero e spensierato in chiave scherzosa ed ironica…’. Oggi abbiamo scoperto che proprio sulla base del format del programma risulta essere stato lanciato un gioco on-line, il che richiama sicuramente i vertici Rai a maggiori responsabilità”. Il legame tra i due tra la trasmissione e il gioco on-line è evidente visto che sul sito di 888 si legge: “l’obiettivo di 888 è quello di fondere due mondi: quello del gioco online e quello dell’intrattenimento, con il fine di trovare un posizionamento unico sul mercato e di offrire ai propri clienti un’esperienza di gioco entusiasmante ed innovativa”. “E’ chiaro, dunque -commenta Dona (segui @massidona su Twitter)–  che la presenza del gioco sulle reti nazionali Rai diventa per l’operatore di lotterie on-line una promozione da sfruttare per incrementare il numero dei giocatori e, conseguentemente, il fatturato. Non possiamo accettare che tutto ciò accada sulla tv di Stato, soprattutto considerando che la stessa Tarantola ha evidenziato che il pubblico di riferimento del gioco sono le famiglie”. “Ci auguriamo, dunque -conclude Massimiliano Dona- che l’Autorità faccia chiarezza sulla situazione e la trasmissione sia chiamata a maggiore trasparenza: sono sempre più numerosi gli italiani che cadono purtroppo nella rete del gioco patologico e non possiamo permettere che il servizio pubblico, si faccia promotore di qualsivoglia attività che in qualche modo promuova l’azzardo”
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