CLASS-ACTION – L’ “italiana” fa ridere anche in Giappone

Andrea Fiorentini
3 Settembre 2009
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Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori

Roma, 3 settembre 2009 – “La farsesca vicenda della class-action italiana è ormai un fenomeno da baraccone”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, all’esito di un incontro con una delegazione di accademici giapponesi, incaricati di studiare una legge per l’introduzione della class-action in Giappone. In Italia il prof. Koichi Miki, presidente della Commissione giapponese per la class-action, ha incontrato rappresentanti dell’Autorità Antitrust e del Ministero della Giustizia, mentre il Ministero dello Sviluppo si è reso indisponibile, cosa che ha attirato il caustico commento di Massimiliano Dona: “Non mi stupisco che vogliano continuare ad operare nell’ombra, visto che il Ministro Claudio Scajola ha letteralmente consegnato la class-action nelle mani della Confindustria tradendo tutte le promesse fatte ai consumatori”. All’incontro presso la sede dell’Unione Nazionale Consumatori (foto) hanno partecipato anche la professoressa Liliana Rossi Carleo ed il professor Giorgio Costantino: la prima fu componente della Commissione per l’introduzione del Codice del Consumo, il secondo, noto processualista, è uno dei massimi studiosi della class-action. Quel che ha colpito la delegazione internazionale è stata soprattutto la decisione di emanare una normativa così rilevante per gli interessi della collettività senza nominare alcuna Commissione di esperti, ma affidando la redazione del testo a meccanismi per nulla trasparenti. Inoltre, per il Giappone, che ha un ordinamento giuridico di tipo continentale più vicino quindi a quello europeo che a quello statunitense, preoccupa la recente riforma dell’istituto che ha riconosciuto la legittimazione attiva in capo a ciascun soggetto danneggiato, in contrasto con la scelta europea della legittimazione riconosciuta agli enti collettivi, cioè alle associazioni rappresentative dei cittadini. “I consumatori giapponesi avranno la class-action prima di noi”, incalza Dona, osservando la determinazione con la quale la commissione governativa nipponica procede ad una serrata serie di incontri internazionali.

Roma, 3 settembre 2009

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