GIUSTIZIA – Fasi decisive per l’ADR in Europa

Andrea Fiorentini
12 Marzo 2013
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Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori

Domani 12 Marzo i membri della Commissione Mercato Interno e Protezione dei Consumatori del Parlamento Europeo si riuniranno per discutere su Soluzioni Alternative delle Controversie (ADR) e Soluzioni Alternative delle Controversie Online (ODR). Su Twitter segui l’hasthag della Commissione Europea #adror.

Roma, 11 marzo 2013 – “La tutela dei consumatori risulterebbe rafforzata dal potenziamento di quei meccanismi che consentono la soluzione alternativa delle controversie (ADR) anche online (ODR) con il ricorso alle conciliazioni”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (https://www.consumatori.it), aggiungendo: “le procedure di conciliazione paritetica sono un servizio estremamente importante per la cittadinanza, che porta a risolvere migliaia di casi che non troverebbero altra soluzione se non ricorrendo al giudice; le stesse aziende dovrebbero convincersi che si tratta di un ottimo strumento di attenzione verso il cliente, in particolare dopo il fallimento della mediazione civile”.

Questa del resto è la posizione dell’Unione Nazionale Consumatori alla vigilia di una data importante: domani 12 Marzo i membri della Commissione Mercato Interno e Protezione dei Consumatori del Parlamento Europeo si riuniranno per discutere su Soluzioni Alternative delle Controversie (ADR) e Soluzioni Alternative delle Controversie Online (ODR), tema centrale per l’enforcement (l’argomento è al centro di una campagna di comunicazione su Twitter attraverso l’hashtag #adror. Per avere maggiori informazioni consultare la pagina http://ec.europa.eu/consumers/redress_cons/adr_en.htm).

"La riluttanza dei consumatori nella tutela giuridica -afferma Massimiliano Dona (segui @massidona su Twitter)- è un fenomeno tipico dei mercati recentemente liberalizzati come quello italiano dove sempre più cittadini  rinunciano ai propri diritti in quanto non possono permettersi di far causa all’impresa scorretta, il che genera un sistema di prepotenze e tolleranza verso i potenti sempre più difficile da sradicare. A questo stato di cose -conclude l’avvocato Dona- non ha sicuramente posto rimedio l’introduzione della class action nel nostro ordinamento: nonostante la nostra Unione sia tutt’ora l’unica associazione di consumatori ad aver vinto un processo di questo tipo, riconosciamo l’urgenza di una revisione dello strumento”.

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