ISTAT: torna deflazione, ma prezzi non scendono

Redazione UNC
20 Febbraio 2015
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Roma, 20 febbraio 2015 – “La cosa inspiegabile, è che i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona restano fermi su base annua o addirittura salgono dello 0,5% su dicembre, nonostante i consumi relativi al carrello della spesa stiano crollando” ha dichiarato Massimiliano Dona (segui @massidona su Twitter), Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati dell’Istat sull’inflazione. Secondo uno studio dell’UNC, infatti, le famiglie stanno tirando la cinghia anche per le spese di tutti i giorni, quelle obbligate. Nel 2013 una famiglia di 3 persone, rispetto al 2008, ha ridotto le spese di 358 euro per Alimentari e bevande, 426 euro per Mobili, articoli e servizi per la casa e 466 euro per Altri beni e servizi, ossia 1250 euro in meno per le voci che compongono il carrello della spesa. Analizzando i dati dell’inflazione per città, la palma del risparmio spetta a Firenze, dove l’abbassamento dei prezzi dell’1,1% consente ad una famiglia di 3 persone di risparmiare 382 euro su base annua, in termini di riduzione del costo della vita. Al secondo posto Perugia, con 317 euro, seguita da Torino, dove una famiglia di 3 persone può risparmiare 300 euro. Bolzano, invece, è l’unica città a registrare un aumento dei prezzi rispetto a gennaio 2014 (+0,3%), confermandosi la città più cara d’Italia, con un aggravio di spesa di 138 euro su base annua, sempre per una famiglia da 3 componenti.
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