PREZZI: Istat, carrello della spesa +0,6%

Redazione UNC
14 Settembre 2016
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori UNC: record del risparmio a Milano, -154 euro per una famiglia con due figli; Bolzano la città più cara Roma 14 settembre 2016 –  Secondo i dati definitivi di agosto resi noti oggi dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) registra una diminuzione su base annua dello 0,1%, come a luglio. “E’ il settimo mese consecutivo di deflazione, ma non per chi va a fare la spesa di tutti i giorni. Il carrello della spesa passa dal +0,4% di luglio al +0,6% di agosto, con un balzo, in un solo mese, del 50%. Anche i beni ad alta frequenza di acquisto invertono la rotta, passando da -0,1% a +0,1%. Un fatto grave, considerato che i consumi sono ancora fermi” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo i calcoli dell’associazione, l’incremento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ossia del cosiddetto carrello della spesa, pari allo 0,6%, significa pagare, in termini di aumento del costo della vita, per una tradizionale famiglia, una coppia con 2 figli, 71 euro in più su base annua. Per la sola spesa di tutti i giorni, una coppia con 1 figlio pagherà 64 euro in più, un pensionato con più di 65 anni sborserà 33 euro. L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica dei capoluoghi di regione dove, grazie alla deflazione, si risparmia di più. Il record del risparmio spetta a Milano, dove nonostante la deflazione, pari a -0,3% sia inferiore ad Ancona (-0,4%), la maggior spesa dei milanesi consente ad una famiglia di 4 persone di risparmiare 154 euro su base annua in termini di riduzione del costo della vita. Al secondo posto Ancona, con una deflazione dello 0,4% ed una minor spesa di 150 euro. Al terzo posto  Torino, dove una tradizionale famiglia di 4 componenti risparmierà 142 euro (-0,3%). In testa alla classifica delle città più care d’Italia, Bolzano, dove l’inflazione dello 0,5% si traduce in un aggravio di spesa, per una famiglia di 4 persone, pari a 270 euro su base annua.
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