SCUOLA – Troppa furbizia sui contributi “volontari”

Andrea Fiorentini
4 Ottobre 2011
Condividi su

COMUNICATO STAMPA DELL’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI

Roma, 4 ottobre 2011 – "Anno nuovo, solita disinformazione". Con queste parole Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), commenta la questione del "contributo volontario" che, con l’inizio del nuovo anno scolastico, si ripresenta puntualmente: "anche stavolta gli istituti giocano il ruolo opposto a quello deontologicamente previsto per i luoghi d’insegnamento, facendo disinformazione".

Le numerose segnalazioni raccolte finora in merito alla scorretta modalità di presentazione della richiesta di pagamento a carico delle famiglie confermano, secondo l’avvocato Dona, la diffusa speculazione: "a norma della legge Bersani (40/07) il contributo – da non confondere con la tassa vera e propria per la quale sono previste esenzioni in caso di disagi delle famiglie – deve restare un’erogazione liberale a favore degli istituti scolastici finalizzata all’innovazione tecnologica, l’edilizia scolastica e in generale l’ampliamento dell’offerta formativa".

"In alcuni casi però -attacca Massimiliano Dona- il contributo, che è quantitativamente a discrezione della dirigenza scolastica ed oscilla mediamente tra i 30 ed i 100 euro,  viene presentato alle famiglie omettendo l’aspetto facoltativo dello stesso, risultando in alcuni casi alla stregua della tassa scolastica vera e propria".

"E’ doveroso ricordare allora -prosegue il Segretario generale dell’UNC- che nessuna famiglia deve sentirsi obbligata dai metodi più o meno pressanti dell’istituto scolastico a tale pagamento, e che, nel caso in cui ci si rifiutasse di effettuarlo, tale linea non può e non deve in alcun modo costituire elemento di discriminazione per l’alunno". "Per quanto riguarda poi le famiglie che decidono di contribuire -precisa Massimiliano Dona- queste hanno il diritto di ricevere dalla scuola informazioni specifiche in merito al come viene gestito l’intero ammontare e che tale contributo (letteralmente ‘erogazione liberale’) è detraibile nella dichiarazione dei redditi nella misura del 19% (nel rigo E19, codice 31)”.

"Visto il moltiplicarsi degli abusi -conclude l’avv. Dona- l’Unione Nazionale Consumatori mette a disposizione un indirizzo di posta elettronica ([email protected]) per la segnalazione di irregolarità, invitando ad indicare nell’oggetto CONTRIBUTO VOLONTARIO SCOLASTICO".
Condividi su: