Tra il 2009 e il 2016 i salari reali sono diminuiti in sette paesi europei, in 18 sono cresciuti più lentamente rispetto al periodo precrisi, mentre in 3 paesi (Germania, Polonia e Bulgaria) sono saliti più rapidamente di quanto accaduto tra il 2001 e il 2008.
È’ quanto emerge da una ricerca della Ces, la confederazione europea dei sindacati, secondo la quale in Italia si è registrato un calo medio degli stipendi reali dello 0,3 per cento l’anno. La flessione più consistente è stata registrata in Grecia (-3,1 per cento l’anno). Seguono: -1% in Croazia, -0,9% in Ungheria, -0,7% in Portogallo, -0,6% a Cipro, -0,4% nel Regno Unito e -0,3% in Italia. Il dato nel nostro Paese risente del blocco dei contratti dei dipendenti pubblici.
Nel 2016 i salari hanno cominciato a crescere di nuovo ma sono rimasti stagnanti in Italia, Francia e Grecia.
L’aumento del trasporto di merci e posta, pari al 3,1%, è dovuto solo all’incremento dei trasporti internazionali (+5,7%), mentre quelli nazionali diminuiscono sensibilmente (-20,5%).
Il traffico merci si concentra nei due grandi sistemi aeroportuali di Milano Malpensa, che nel 2015 copre il 54,3% del traffico totale delle merci (51,5% nel 2014), e Roma Fiumicino, con il 15,4% dell’intero traffico (era 15,7% nel 2014). Al terzo posto, con il 12,9%, l’aeroporto di Bergamo (sceso di 0,5 punti, era 13,4%). Complessivamente nei tre aeroporti viene movimentata una quota di merce pari all’82,6% del traffico totale.
I movimenti di merci registrano rialzi soprattutto verso il Sud-America (+15%), i paesi europei extra Ue (+10,2%), il Centro America (+7,4%), i Paesi Ue (+6,3%) e l’Asia (+5,7%); risultano, invece, in calo quelli da e verso l’Africa (-5,4%).
La principale area geografica di destinazione e provenienza delle merci trasportate negli aeroporti italiani è l’Asia, con circa 370 mila tonnellate (pari al 42,5% del totale della merce trasportata da e per l’estero); per i Paesi Ue si contano invece 277 mila tonnellate (pari al 31,8%), mentre per il Nord America le tonnellate sono 130 mila (il 14,9% circa del totale).
In particolare, con circa 140 mila tonnellate di merce movimentata, la Germania rimane anche nel 2015 il principale paese europeo di origine/destinazione; seguono la Russia (circa 39 mila tonnellate) e il Belgio (più di 34 mila tonnellate).