Cane abbandonato per strada, cosa fare?

Redazione UNC
24 Marzo 2022
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L’incontro con un cane abbandonato o smarrito dovrebbe indurre ad attivarsi per consentirne il recupero e, se possibile, risalire al legittimo proprietario. Questo permetterà di restituirlo, in caso si fosse perso, oppure di punire il responsabile dell’abbandono. Meglio trattenersi dall’agire in modo impulsivo, prendendolo e portandolo a casa con sé. Si rischia, infatti, di compiere un’azione illecita di appropriazione indebita, che potrebbe esporre a problemi giudiziari. Non bisogna sottovalutare che il cane potrebbe essere stato lasciato vagare volontariamente dai proprietari, nei dintorni dell’abitazione, alla quale l’animale sa ritornare dopo la “passeggiata” non sorvegliata. In qualche territorio è anche presente la figura del cosiddetto “cane di quartiere”, identificato e sterilizzato, ma non ricoverato in canile e lasciato libero nella zona che conosce, noto e accudito dagli abitanti. È, dunque, importante accertare sempre quale sia la reale condizione del cane. Se poi si tratta davvero di un randagio, sarà possibile, volendo, richiederne l’affidamento e adottarlo. Eventualmente si potrà assumerne, invece, la custodia, qualora si aprisse il procedimento giudiziario per accertare l’abbandono, e ottenerne l’adozione dopo la sentenza.

Come aiutare il cane abbandonato

Quando dunque si trova per strada un cane all’apparenza abbandonato o smarrito, la prima cosa da fare è segnalare la presenza del cane vagante al Servizio veterinario pubblico del canile sanitario competente per la zona in cui lo si è avvistato oppure alla Polizia Locale o, eventualmente, al numero di emergenza 112. In questo modo, sarà possibile attivare il servizio di accalappiamento.  Questo intervento qualificato è utile per evitare problemi, che potrebbero insorgere tentando un approccio diretto con l’animale, il quale potrebbe scappare o magari diventare aggressivo e mettersi in pericolo o causare un pericolo. Solo se il cane fosse particolarmente mansueto o di piccola taglia si potrebbe provare ad avvicinarlo con cautela, per vedere se abbia una medaglietta con un recapito telefonico da contattare o, in caso contrario, portandolo da un veterinario che possa verificare la presenza del microchip. Ricordiamo che anche in quest’ultimo caso, se non fosse possibile rintracciare il proprietario, bisognerebbe allertare il canile sanitario. I veterinari del Servizio pubblico sono, infatti, l’autorità competente a fare le verifiche necessarie per accertare sia lo stato sanitario del cane sia l’esistenza di un eventuale proprietario. Potrebbero, ad esempio, avere ricevuto segnalazioni di smarrimento, anche relative a cani non ancora identificati con il microchip. Se poi il cane dovesse aver bisogno di aiuto perché vittima di un incidente esiste l’obbligo di prestare soccorso agli animali (da compagnia, da reddito o comunque protetti) vittime d’incidenti stradali.

Cosa succede quando il cane arriva in canile sanitario?

Come anticipato, quello in canile sanitario è un passaggio necessario perché possano essere effettuate le ricerche per l’identificazione del cane e del relativo proprietario e anche per la visita veterinaria dell’animale, al fine di escludere che sia portatore di patologie. Qualora fosse segnalato che il cane aveva morsicato una persona o un altro animale oppure in caso la visita accertasse che il cane stesso era stato morsicato, dovrà essere attivato il periodo di osservazione sanitaria di 10 giorni, necessario per la profilassi della rabbia. Al termine di tutti gli accertamenti, se il proprietario non fosse rintracciato e nessuno avesse reclamato il cane, questo passerebbe in canile rifugio.

E quando il cane è in canile rifugio?

Il canile rifugio è destinato a ospitare i cani che non hanno un proprietario e cercano una famiglia. In linea generale, quando vi entra un cane del quale non è stato possibile sapere se abbia un proprietario o rintracciare il proprietario stesso, bisogna attendere almeno 60 giorni prima che possa andare in adozione. Nel frattempo, il canile potrà darlo in affido temporaneo a chi se ne voglia prendere cura, con la consapevolezza che, nel frattempo il proprietario potrebbe presentarsi, dimostrare il proprio titolo e reclamare il suo cane. Bisogna, inoltre, tenere presente che, se il cane fosse stato smarrito, il legittimo proprietario avrebbe addirittura un anno di tempo dallo smarrimento stesso per avanzare la richiesta di riottenerlo. Questo, ovviamente, non deve scoraggiare l’iniziativa di prendere in affidamento temporaneo cani arrivati da poco in canile, perché l’eventualità di doverli restituire potrebbe essere molto remota e, nel frattempo, si garantirà e agli animali la possibilità di vivere in una famiglia e non in un box. In ogni caso, anche dovesse succedere, si potrebbe decidere insieme di valutare la soluzione migliore per il cane. Autore: Paola Fossati (animalidacompagnia.it)
Data: 24 marzo 2022
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