Class action: cosa cambia con la nuova legge?
L’Aula del Senato ha dato il via libera al DDL sulla class action. Il provvedimento sposta la disciplina della class action dal Codice del consumo all’interno del Codice di procedura civile. Ciò significa che viene eliminato ogni riferimento a consumatori e utenti: l’azione sarà sempre esperibile da tutti coloro che avanzino pretese risarcitorie in relazione a lesione di “diritti individuali omogenei” (ma non ad “interessi collettivi”).
Il testo individua come destinatari dell’azione di classe imprese ed enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, relativamente ad atti e comportamenti posti in essere nello svolgimento delle attività. E’ sicuramente un passo avanti, un miglioramento dal punto di vista sociale perché tutela i più deboli! Era utile che entrasse in vigore al più presto, al di là di cavillare sui miglioramenti possibili, per riequilibrare l’evidente asimmetria tra il consumatore, frodato per piccoli importi e le grandi aziende che, sicure di restare impunite, facevano di questa immunità una strategia per accumulare vantaggi commettendo soprusi seriali a danno dell’utente.
“Basti pensare alle compagnie telefoniche e alla vicenda della fatturazione a 28 giorni- commenta il Presidente Massimiliano Dona- ora si restituisce potere di reazione al soggetto più debole del rapporto contrattuale”.
Per saperne di più leggi Class action, la riforma diventa legge: cosa cambia per i consumatori
Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 9 aprile 2019
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