Clonazione carta di credito o bancomat?La banca paga
Per ottenere il rimborso delle somme sottratte a seguito della
clonazione della carta di credito o del bancomat, il consumatore può rivalersi sulla banca o sul circuito della carta di credito, che sono da ritenersi obbligati alla restituzione della cifra non autorizzata.
Nel caso in cui la banca disponga di una copertura assicurativa, è più facile ottenere la
restituzione del denaro, ma anche in caso contrario e di fronte al rifiuto della banca si consiglia di insistere nella richiesta, eventualmente coinvolgendo la nostra organizzazione. (Per i consumatori che avessero bisogno di assistenza nel contenzioso con la banca e l’attivazione della pratica di rimborso, possono rivolgersi ai nostri esperti, scrivendo un’email a
[email protected] o contattandoci utilizzando il nostro
sportello assistenza al consumatore sulle banche).
Nel caso ci si accorga di movimenti non autorizzati sul proprio conto, la prima cosa da fare è
bloccare istantaneamente la carta e
contestare l’addebito per ottenere la restituzione di quanto indebitamente sottratto. Per fare queste operazioni bisognerà chiamare il numero apposito, che nella maggior parte dei casi è un numero verde gratuito, che può variare da banca a banca. E’ inoltre consigliabile di sporgere una regolare denuncia presso qualunque Stazione di Carabinieri o Commissariato di Polizia.
Come ottenere il rimborso della carta di credito o bancomat clonati?
La domanda di rimborso, corredata dalla copia della denuncia dovrà essere inviata alla propria banca e/o al circuito emittente la carta di credito con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.
La
clonazione della carta di credito e del bancomat è un fenomeno molto insidioso perché solitamente il titolare della carta non si accorge immediatamente di aver subito una truffa. Per questo motivo occorre predisporre sempre un controllo periodico delle proprie movimentazioni o attivare servizi di notifica sms per ogni operazione, in modo da poter prendere subito precauzioni in caso di operazioni anomale.
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Autore: Simona Volpe
Data: 3 marzo 2018