Prestiti personali: attenzione ai tassi di interesse

Mauro Antonelli
22 Febbraio 2021
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Nella scelta della soluzione più vantaggiosa per ottenere un prestito, è fondamentale prestare molta attenzione ai tassi di interesse in modo da conoscere i costi reali che si dovranno sostenere. Occorre fissare un punto da cui partire: l’ottenimento di un prestito consiste non solo nel restituire entro i tempi stabiliti la cifra ricevuta a cui andrà sommato il versamento degli interessi, ma comprende anche altri costi aggiuntivi: le commissioni (ad esempio i costi per l’apertura della pratica e per la gestione della pratica) che spettano all’istituto che ha elargito la somma e altre spese come le imposte o le assicurazioni. Nell’insieme tassi d’interesse, commissioni e altre spese formeranno il costo totale del finanziamento. È bene dunque non fermarsi mai alla prima cifra che banche o società finanziarie autorizzate mettono in evidenza nel promuovere i vantaggi delle loro offerte. Ma andiamo per ordine.

TAN e TAEG: cosa sono i tassi di interesse?

Nella scelta di un prestito occorre avere ben chiaro quali sono i significati degli acronimi TAN e TAEG dal momento che si tratta di fattori che incidono direttamente sull’importo finale della rata di un prestito. Comprendere di che si tratta è importante per capire la convenienza o meno di un prestito. Il  TAN  (Tasso  Annuo  Nominale) è il tasso di interesse puro. Di conseguenza non comprende spese o commissioni, motivo per cui non indica il costo totale del finanziamento. Il valore del TAN (e l’indicazione se è fisso o variabile) devono sempre essere segnalati nei messaggi pubblicitari così come nelle documentazioni delle offerte che vengono fornite una volta che si entra in una banca. Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è invece il costo totale del finanziamento perché comprende spese e commissioni. Pertanto, quando si prendono informazioni sull’offerta di un prestito la voce principale che va presa in considerazione è proprio questa. Consultandola il consumatore capirà se il finanziamento che gli viene proposto è in linea con le sue possibilità economiche. Mai fidarsi, invece, delle offerte che mettono in evidenza solo il TAN poiché esse non permettono di avere un quadro completo delle spese che si dovranno affrontare.

Verificare sempre la documentazione informativa

Per legge, il TAEG deve essere sempre indicato e avere la stessa evidenza del TAN nei messaggi  pubblicitari, nella documentazione informativa e nel contratto che si andrà a firmare. Nonostante il TAEG rappresenta, come detto, il costo totale del finanziamento, ci sono dei casi in cui potrebbe non corrispondere esattamente alle spese finali. Ciò vale, ad esempio, con l’apertura  di  credito  in  conto corrente e con la carta di credito revolving. In entrambi i casi, infatti, i costi dipendono da elementi non prevedibili come le oscillazioni del tasso di interesse e la frequenza di utilizzo e rimborso delle somme. Alla luce di ciò è bene accertarsi che nella documentazione informativa che viene fornita con l’offerta sia presente un esempio rappresentativo. Ecco un esempio pratico: un prestito di 13.000 euro rimborsabile in 84 mesi con rate da 186.80 euro al mese, TAN fisso al 4,91% e TAEG al 6,05% ha un costo complessivo di 15.8887,20 euro, vale a dire 2.887,20 euro in più di quanto ci è stato prestato.

Tasso di interesse: come si capisce se è conveniente?

Per capire se i tassi d’interesse proposti in un’offerta di prestito sono realmente convenienti, occorre verificare se sono in linea con i valori medi del mercato. Per farlo basta consultare le tabelle dei tassi soglia pubblicate ogni tre mesi dalla Banca d’Italia. Per verificare che il tasso applicato alla rata che è stata concordata non sia illegale perché usurario, occorre individuare il “tasso soglia” che si calcola prendendo in riferimento il TEGM  (Tasso  Effettivo  Globale  Medio), ovvero la media trimestrale dei Tassi Effettivi Globali (TEG) applicati da tutti i finanziatori alle singole tipologie di finanziamento. La tabella dei tassi soglia è consultabile sul sito della Banca d’Italia e per legge deve essere esposta sul sito internet o nei  locali dei finanziatori.

Attenzione al prestito a tasso zero

I finanziamenti a “tasso zero” di norma si concedono per i prestiti finalizzati, dunque ad esempio per l’acquisto di un veicolo. Non tutti i prestiti a tasso zero che vengono pubblicizzati lo sono però nei fatti. Molte banche, come detto, mettono in evidenza solo il TAN a zero interessi, celando i costi che invece esistono e che spesso sono tutti riversati sul TAEG: costi di istruttoria, spese accessorie o commissioni per l’incasso delle rate. Pertanto, un finanziamento a tasso zero è solo quello che presenta tassi di interesse pari a zero sia nel TAN che nel TAEG. Se sussistono effettivamente queste due condizioni, il consumatore potrà pagare le proprie rate senza sostenere alcun costo accessorio. HAI BISOGNO DEL NOSTRO AIUTO? SCRIVICI ALLO SPORTELLO BANCHE In ogni caso, quando un finanziamento è “credito ai consumatori” la legge prevede particolari tutele che è bene conoscere. Se vuoi approfondire, leggi questi articoli: Credito al consumo: come ottenere un prestito Richiedere un prestito: le soluzioni per i consumatori Autore: Rocco Bellantone
Data: 3 gennaio 2018 Aggiornamento: 22 febbraio 2021
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