Le regole per scegliere il prestito personale

Redazione UNC
26 Ottobre 2016
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finanziamenti soldiRichiedere un prestito personale è ormai diventata una cosa semplice. Non solo le procedure sono diventate un po’ più semplici e immediate, ma anche l’offerta ha subito un’enorme evoluzione nel corso degli ultimi anni, arricchendosi di tante soluzioni in grado di soddisfare qualunque esigenze. Nonostante questi vantaggi, la scelta di un prestito richiede comunque grande attenzione, perché bisogna valutare molti aspetti, non solo i costi che potrebbero invece far lievitare anche di molto l’importo della rata, ma anche l’affidabilità dell’istituto di credito prescelto.

Cosa bisogna valutare per scegliere il prestito personale

Quando infatti si inizia la ricerca della soluzione di prestito migliore bisognerebbe partire dalla valutazione di più offerte, allargando l’analisi alle proposte di vari istituti. A tal proposito è importante verificare come prima cosa il grado di affidabilità dei vari istituti di credito, che dovrà comparire negli elenchi della Banca d’Italia che indicano anche il possesso di un’autorizzazione necessaria per operare in Italia. Attuare questa piccola strategia consente infatti da tutelarsi dal pericolo di possibili truffe che spesso si nascondono dietro soluzioni di finanziamento particolarmente convenienti. I tassi d’interesse rappresentano un altro aspetto a cui prestare molta attenzione. In modo particolare bisognerà valutare i valori del Tag e Taeg, dal momento che incidono direttamente sull’importo finale della rata.
  • Il Tan – tasso annuo nominale – che indica il tasso di interesse puro applicato dalla banca che eroga il prestito;
  • il Taeg – tasso annuo effettivo globale – indica il costo complessivo del finanziamento e comprende altre voci di costo, come ad esempio le spese di istruttoria o il costo dell’assicurazione. Per semplificare il discorso diremo che più alto sarà il valore del Taeg, maggiori saranno i costi del finanziamento.
Rappresentando un aspetto determinante per capire la convenienza del prestito, sarebbe opportuno anche verificare che i tassi previsti dal finanziamento prescelto siano in linea con i valori medi del mercato. Per farlo basta consultare le tabelle dei tassi soglia pubblicati ogni tre mesi dalla Banca d’Italia.

Cosa bisogna valutare prima di firmare il contratto

Se le condizioni proposte dal finanziamento sembrano essere vantaggiose fino a questo punto, non bisogna certo abbassare la guardia e firmare subito la documentazione. Leggere attentamente il contratto in tutte le sue parti consentirà di avere a disposizione molti altri aspetti su cui riflettere. Nel prospetto informativo sarà indicato ad esempio il numero delle rate da pagare, il singolo importo e la durata del finanziamento. Inoltre, in caso di dubbi, sarà possibile portare la documentazione a casa e prendersi tutto il tempo necessario per leggerla. Tra gli aspetti indicati nel contratto a cui bisognerà prestare attenzione rientra le conseguenze previste in caso di estinzione anticipata del contratto. Si tratta di una possibilità riconosciuta a tutti i creditori che desiderano chiudere il prestito prima della scadenza pattuita versando la somma restante. La procedura seguita dagli istituti di credito prevede per questi casi specifici il rimborso del solo il capitale residuo. La procedura potrebbe però prevedere dei costi aggiuntivi a seconda dell’ammontare del capitale residuo. Infatti se è superiore ai 10mila euro la banca potrebbe richiedere una commissione massima dell’1% se manca più di un anno al termine del piano di rimborso o dello 0,5% se mancano meno di 12 mesi. Se invece il capitale residuo è inferiore ai 10mila euro non è dovuta alcuna commissione. Infine, se una volta firmato il contratto, dovessero emergere dei dubbi o dei ripensamenti, sarà possibile sciogliere il contratto entro 10 giorni senza pagare alcun costo aggiuntivo o penale. Per assistenza rivolgersi allo sportello banche Autore:Unione Nazionale Consumatori
Data: 26 ottobre 2016
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