Cosa c’è nel tuo cellulare?

Redazione UNC
27 Settembre 2017
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cellulari L’utilizzo dei telefono cellulari – o, come più spesso li chiamiamo, smartphone – è sempre più diffuso: d’altra parte, ci servono per rimanere in contatto con amici e parenti, accedere ai social network, giocare, ascoltare musica, programmare la sveglia, conoscere le strade, scansionare documenti e archiviarli in diversi modi, fare fotografie, entrare nei vari cloud, navigare in internet, fare shopping, prenotare gli alberghi… insomma, ormai quando abbiamo un qualsiasi problema da risolvere il primo pensiero, più o meno consapevole, di ciascuno di noi è: “Il mio telefono mi può aiutare?”. Data tale importanza e diffusione, non stupisce siano anche spesso al centro di preoccupazioni sui danni che potrebbero portare alla salute, come i non ancora confermati effetti delle onde elettromagnetiche. Ma, al di là di utilizzi più o meno consapevoli e corretti, iniziamo ad andare a vedere cosa c’è al loro interno. Insomma: quali sono i materiali che li compongono? Quasi la metà (48,9%) di un telefono cellulare è composta di materiali plastici. Segue, a grande distanza, la parte elettronica: rappresenta il 16,1% del telefono e può a sua volta contenere sia plastiche sia metalli. Abbiamo poi metalli ferrosi (13,6%), in particolare l’acciaio, e metalli non ferrosi (12,1%) quali alluminio e rame. Troviamo poi un 3,4% di materiali pericolosi, contenuti in particolare nelle batterie, e materiali vari per il restante 5,4% (di questa categoria fanno ad esempio parte gli schermi). La prima considerazione da fare riguarda i materiali plastici che, come è noto, possono essere in gran parte riciclati. Ci fermiamo qui? No di certo. Anche i metalli ferrosi possono essere riciclati, così come quelli non ferrosi. E arriviamo già a una percentuale di riciclo superiore al 70%. Ma ancora non è tutto: anche le schede elettroniche possono essere inviate a fonderie specializzate per recuperarne i materiali, mentre la plastica presente in esse viene di norma valorizzata come fonte energetica. Per quanto riguarda i materiali vari, gli schermi ad esempio possono essere in parte riciclati e in parte smaltiti, così come i materiali pericolosi (ai quali bisogna naturalmente prestare particolare attenzione): le batterie, in particolare, vengono inviate a strutture specializzate nel loro riciclo e valorizzazione. Cosa ricaviamo da queste considerazioni? Innanzitutto un dato molto importante: che quasi tutti i materiali di un telefono cellulare, se questo viene smaltito nel modo corretto, possono tornare a vivere in altre forme, con tutto vantaggio dell’ambiente (e, di conseguenza, della nostra salute). Avete un vecchio cellulare da buttare via? Ricordatevi che potete avvalervi del cosiddetto servizio “Uno contro Zero”: i negozi di elettronica più grandi hanno l’obbligo di ritirare gratuitamente i piccolissimi apparecchi elettronici – quali appunto gli smartphone – anche se non ne comprate uno nuovo. Fonte: Consorzio Eco-systémes | Francia

Autore: Ecodom  Data: 27 settembre 2017
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