ANTITRUST: sanzionato gestore idrico per prescrizione biennale

Redazione UNC
22 Aprile 2022
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L’Antitrust ha sanzionato un gestore del servizio idrico per 600 mila euro per aver rigettato le richieste di prescrizione biennale per consumi fatturati dopo il 1° gennaio 2020.

Roma, 22 aprile 2022 – “Bene, ottima notizia. Una prima vittoria dei consumatori. Ora, però, attendiamo tutte le altre condanne” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la notizia che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato a S.A.S.I. S.p.A., gestore del servizio idrico integrato nel territorio dell’ATO n. 6 Chietino, una sanzione di 600 mila euro perché si è adeguata in ritardo agli obblighi informativi previsti dalla disciplina sulla prescrizione biennale, rigettando  alcune istanze di prescrizione relative a crediti per consumi idrici fatturati dopo il 1° gennaio 2020 e risalenti ad oltre due anni dalla data di emissione della relativa bolletta.

“Abbiamo denunciato da mesi all’Antitrust anche altri comuni, ad esempio della provincia di Caserta, che pretendono dai propri cittadini il pagamento di bollette dell’acqua ormai prescritte, nonostante la legge n. 205/2017 sia chiarissima e preveda per le fatture con scadenza successiva al 1° gennaio 2020, la prescrizione dopo 2 anni dall’emissione. Sono troppi i comuni che, dopo aver inviato bollette prescritte, rifiutano di accogliere la prescrizione eccepita dai consumatori e proseguono nel loro diniego anche dopo che lo Sportello del consumatore di Arera, gestito da Acquirente Unico, è intervenuta richiedendo al comune non solo di accettarla, ma anche di erogare, per via del mancato rispetto delle prescrizioni, un indennizzo automatico da corrispondere a ogni singolo consumatore ricorrente” prosegue Vignola.

“E’ incredibile che ci siano ancora in Italia dei comuni che, invece di fare gli interessi dei loro concittadini, neghino i loro diritti e si ostinino a ignorare quanto prevendono le leggi italiane. Per questo servono condanne esemplari, le massime possibili” conclude Vignola.

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