BOLLETTE: i perchè dei rincari dell’acqua

Redazione UNC
1 Dicembre 2014
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Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori Previsti aumenti per la bolletta dell’acqua, ma siamo sicuri che sarà una stangata? Ecco spiegati i perché dei recenti rincari e cosa andrebbe fatto per dare ossigeno alle famiglie. Roma, 1 dicembre 2014 – “Ci saranno rincari nella bolletta dell’acqua, ma non possiamo certamente parlare di stangata”. E’ quanto dichiara Pieraldo Isolani, Responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l”introduzione del Metodo Tariffario Idrico da parte dell’Autorità per l’energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico che  provocherà aumenti medi del 3,9% nel 2014 e del 4,8% nel 2015 per la gran parte dei clienti domestici. “Il nuovo metodo tariffario idrico -spiega l’esperto- cerca di omogeneizzare gradualmente i criteri di determinazione delle tariffe idriche (e i costi che in esse devono essere compresi), attualmente assai diversi fra loro, mirando ad evitare che nelle tariffe siano compresi costi impropri (es. depurazione anche se non viene fatta) e dall’altro a facilitare gli investimenti necessari a ristrutturare la rete idrica che è un vero e proprio colabrodo (oltre 30% di perdite). Gli aumenti in bolletta, dunque, derivano dagli investimenti da fare nella rete idrica nei prossimi 4 anni per circa 4,5 MLD Eur, ma siamo nell’ordine dei 10/15 euro l’anno a famiglia. Più che altro, dunque, sarebbe il caso che l’Autorità vigilasse affinché gli investimenti previsti siano effettivamente effettuati”. “Ci sembra prioritario, inoltre -aggiunge Isolani- estendere a tutte le famiglie in difficoltà il Bonus Idrico, in modo che a nessuno sia tolta la fornitura dell’acqua. Su questo piano l’Autorità sta svolgendo un’indagine per verificare i diversi bonus esistenti per poi fare una proposta di omogeneizzazione, ma ci sembra che si stia facendo ancora troppo poco e che i tempi previsti siano troppo lunghi. Infine è fondamentale risolvere il problema delle bollette di conguaglio, sempre troppo numerose e con importi rilevanti, che mettono in crisi le famiglie”.
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