PAY TV: diffidata Sky a non aumentare l’abbonamento

Redazione UNC
1 Febbraio 2018
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori Con il ritorno alla fatturazione mensile non dovrà esserci l’aumento dell’8,6% e la comunicazione ai clienti dovrà essere trasparente. Roma, 1 febbraio 2018 – L’Unione Nazionale Consumatori ha inviato una diffida a Sky chiedendo di non aumentare il costo dell’abbonamento nel momento in cui dovrà tornare, come previsto dalla legge n. 172/2017, alla fatturazione mensile. Dopo la diffida a Windtre e Fastweb e l’esposto contro Vodafone e Tim all’Antitrust e all’Autorità delle comunicazioni, è la volta, quindi, di Sky. La società è stata diffidata a dare corretta attuazione alla legge che mirava a “bloccare gli aumenti tariffari imposti dalle compagnie con l’introduzione della fatturazione a 28 giorni, quindi con una mensilità in più“. Ragione per la quale l’effetto “sanante” della norma viene rispettato solo ripristinando la situazione quo ante, ossia la fatturazione con cadenza mensile, senza aumentare dell’8,6% la tariffa. Inoltre si chiede trasparenza nel comunicare con i clienti, non giustificando eventuali decisioni aziendali come un effetto di quanto disposto dalla legge, con l’avvertimento che, in difetto, l’associazione provvederà a segnalare il caso alle autorità competenti. Ricordiamo che abbiamo messo a disposizione un form per le pre-adesioni ad eventuali azioni di tutela verso gli operatori della telefonia. Avete aderito già in moltissimi quindi per chi non lo avesse ancora fatto ecco il link (https://www.consumatori.it/rimborsi-bollette-28giorni). Vi chiediamo di condividerlo con i vostri contatti anche su blog e form così da essere sempre più numerosi. I nostri legali sono a lavoro: grazie al vostro sostegno sarà più facile vincere la nostra battaglia!
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