TETRAPAK – Plastica, carta o generica, qual è il suo posto?

Andrea Fiorentini
14 Novembre 2011
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Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori

Roma, 14 novembre 2011 – “Il tetrapak dove si butta?” E’ quanto si chiede Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), riflettendo sulla diffusione del materiale che oggi è impiegato ampiamente come contenitore per numerosi alimenti liquidi e che, nella sua forma più completa, è formato da uno strato di carta (75 %), uno di polietilene (20%) ed uno di alluminio (5 %).

“Indipendentemente dalla sua utilità pratica -afferma Dona- esiste il problema dello smaltimento che è stato variamente risolto nei Comuni italiani, per cui, a secondo della località, i contenitori di tetrapak debbono essere svuotati, lavati e per la raccolta differenziata vengono gettati con la plastica, con la carta oppure tra il materiale differenziato. Ma -prosegue il Segretario generale- si tratta di una situazione piuttosto curiosa e che comunque crea perplessità tra i consumatori”.

“Al fine di un’informazione certa ai consumatori -conclude Massimiliano Dona- abbiamo richiesto al Ministero dell’Ambiente e della Salute di emanare una nota esplicativa definendo con precisione le modalità di smaltimento del tetrapak”.

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