Reclamo N° 81338

Io e mia moglie abbiamo preso la decisione molto importante di acquistare casa. Prima di tutto abbiamo cercato su internet, selezionando gli annunci in base alle nostre esigenze. Abbiamo preso contatto con l'agenzia Numero Civico di Foggia, il 22 novembre abbiamo preso visione dell'immobile e dopo averci pensato qualche giorno abbiamo deciso di acquistarlo. Nel frattempo un altro acquirente ha fatto una proposta di acquisto, bloccando l'immobile fino al 31/12/2017. L'agenzia ci ha proposto di fare lo stesso una consulenza per il mutuo con Auxilia Finance, una società di mediazione creditizia la quale titolare è la moglie del titolare dell'agenzia immobiliare. Il 2 gennaio sono stato ricontattato dall'agente immobiliare poiché l'affare non era stato concluso, ed abbiamo concordato un appuntamento per fare una proposta di acquisto da presentare al venditore. Il 8/01/2018 mi sono presentato in agenzia, e non ho trovato l'agente con cui mi ero sempre rapportato, ma il titolare il quale mi ha esplicitamente detto che mi avrebbe fatto presentare una "proposta di acquisto subordinata all'ottenimento del mutuo" (in caso di non approvazione del mutuo la caparra confirmatoria mi viene restituita) esclusivamente se avessi fatto richiesta di mutuo tramite Auxilia (che applica una commissione di 1700€ da corrispondere solo ad approvazione del mutuo), e nel caso in cui io avessi deciso di rivolgermi direttamente presso il mio istituto di credito mi avrebbe fatto presentare una "proposta libera" (in caso di non approvazione del mutuo perdo la caparra confirmatoria di 5000€). Me ne sono andato senza aver firmato niente e con una giornata di lavoro sprecata. Volevo chiedere se è lecito che un'agenzia immobiliare ponga questo tipo di pressioni ai consumatori penalizzando la scelta di rivolgersi ad un istituto di credito senza l'intermediazione di una agenzia, specie quella di sua moglie.