Reclamo N° 131643

Marian
05 Dicembre 2018
Buonasera, il giorno 29 Novembre 2018 mi recavo presso l'ufficio postale di Marghera, in Via Nicolò Tommaseo, 1, 30175 Venezia VE, per pagare una bolletta relativa all'impresa dove lavoro come dipendente. Premetto che ero in turno di lavoro e quindi avevo fretta di rientrare in azienda avendo lasciato un collega al mio posto. Presso l'Ufficio Postale ritiro il numero progressivo e mi metto in fila. Dopo circa mezz'ora arriva il mio turno, consegno il bollettino da pagare allo sportello e cominciano i problemi. Mi viene detto che essendo l'importo superiore a 1000 euro, per la Legge antiriciclaggio non era possibile eseguire il pagamento. Premetto che l'importo da pagare era di 1660 euro relativi al canone dell'energia elettrica, pertanto importo tracciato dalla relativa fatturazione. Non avrei avuto nessun motivo di pagare all'ENEL una somma non dovuta. Informo l'impiegata che attualmente , per quanto mi risulta, il tetto stabilito per la circolazione del contante ammonta a 2999,99 euro. La stessa in modo gentile mi dice che non è possibile ciò che affermavo e mi faceva attendere per parlare con la Direttrice. Giunta la Direttrice mi diceva la stessa cosa, invitandomi , se lo ritenevo, di fare reclamo per iscritto all'Ente. Nel frangente si intrometteva un altro impiegato che ribadiva quanto detto dalla Direttrice. A seguito della discussione, l'impiegata aggiungeva altresì che avrei dovuto farmi registrare e mi chiedeva il codice fiscale, mio, non quello della ditta. Replicavo dicendo che mi ero allontanato velocemente dalla sede di lavoro, peraltro non lontana dall'Ufficio Postale, e che non avevo con me alcun documento oltre al bollettino e al denaro contante per il pagamento, avevo però una foto del mio documento sul telefonino che potevo esibire tranquillamente. Interveniva nuovamente un altro impiegato che con tono alterato diceva che non si poteva fare nulla. Viste le mille difficoltà che venivano espresse, a quel punto obbiettavo che se inserivano i mei dati nel data base delle Poste avrebbero dovuto farmi sottoscrivere il consenso sulla privacy come previsto dal GDPR entrato in vigore il 25 maggio 2018. L'impiegato e la Direttrice mi dicevano che l'Ente é esonerato da tale procedura. A quel punto, ritenendo che venissero violati vari provvedimenti Legislativi, chiedevo l'intervento della Polizia. Anche l'arrivo della pattuglia della Polizia non sbloccava la situazione, in quanto gli agenti non entravano nel merito della vicenda, evadendola come un semplice litigio. Per disperazione me ne andavo e pochi minuti dopo effettuavo il pagamento del bollettino presso la COOP senza alcun problema e con commissione inferiore a quella di Poste Italiane. Vi informo dell'accaduto affinché prendiate contezza dell'impreparazione di alcuni impiegati, del fatto che si intromettono uno sull'altro, mi sarei aspettato che intervenendo la Direttrice desse disposizioni univoche al personale, invece la stessa é entrata nella discussione come fosse un argomento che non la riguardava. Al fine di verificare se ciò che mi é stato detto sul rispetto della Legge della privacy da parte di Poste Italiana, mi riservo di inviare una lettera al Garante della privacy e ad un'associazione dei consumatori. Voglio infine ribadire che i limiti di circolazione del denaro contante sono stati stabiliti per evitare pagamenti in "nero", mi sembra che un bollettino emesso da Enel, pagato presso le Poste, sia ciò che di più tracciabile possa esserci, considerando poi che l'intestatario del bollettino stesso é l'hotel dove lavoro, attività commerciale che é del tutto normale disponga di denaro contante. In attesa di risposta porgo Cordiali Saluti, Marian SAFTA
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