
Reclamo N° 164329

Elena
23 Settembre 2019
Buon giorno, Vi contatto per un problema che sto riscontrando con una società di recupero crediti, e prima di essa con la banca che aveva concesso un finanziamento a mio marito del quale ero garante, terminato di pagare in data 25 gennaio 2016.
Ho ricevuto comunicazione datata 5 dicembre 2018 da parte della Ubi Banca che segnalava un debito residuo di euro 393,82, specificando mese e anno di sofferenza a gennaio 2017. Mi sono pertanto recata personalmente nella sede della Ubi Banca a Carugate, dove l'incaricato al quale mi sono rivolta non è riuscito a visualizzare la mia posizione, nonostante abbia contattato telefonicamente in mia presenza la loro area recupero crediti. Mi ha pertanto invitata a chiamare la settimana successiva tale Sig.ra Gazzaniga che in quei giorni era assente. Dopo vari tentativi telefonici sono riuscita a comunicare con lei, che mi riferiva la difficiloltà nel risalire alla documentazione richiesta perché mio marito non aveva più da alcuni anni il conto corrente presso di loro. Mi ha fissato un appuntamento per il giorno dopo alle ore 15 al quale non si è presentata per un imprevisto, non rientrando dalla pausa pranzo senza avvisarmi. Non ricevendo più nessuna comunicazione dalla Ubi Banca ho inviato loro una raccomandata in data 24 gennaio 2019, comunicando che per quanto di mia conoscenza, la pratica risultava chiusa con il pagamento dell'ultima rata in data 25 gennaio 2016 e chiedendo di farmi avere la documentazione necessaria per attestare l'ammanco da loro dichiarato. Faccio presente che in precedenza, quando è capitato di saltare un pagamento, è stato prontamente notificato dalla banca, specificando ogni volta i riferimenti della rata in questione e ad ogni lettera di richiesta di pagamento veniva indicato se vi erano o meno delle insolvenze e specificando quali.
Nella raccomandata ho fatto presente che a distanza di due anni dalla chiusura del finanziamento non mi era possibile risalire a quale fosse la rata secondo loro insoluta, senza che da parte loro che non venisse specificata di quale si trattasse e chiedendo pertanto ulteriore documentazione in merito, ma non ho mai ricevuto alcuna risposta da parte della Ubi Banca. Pochi giorni dopo, ricevo una raccomandata con data 24 gennaio 2019 da parte di Axactor Capital Italy che mi comunicava la notifica di intercorsa cessione. Ho telefonato al numero indicato per chiarimenti, spiegando la situazione di poca chiarezza su quanto mi veniva chiesto di pagare, ho nuovamente chiesto specifica della rata insoluta come avvenuto in precedenza con Ubi Banca per poter permettere l'effettuarsi delle dovute verifiche prima di provvedere al pagamento. Mi è stato risposto che avrebbero fatto gli opportuni accertamenti e che mi avrebbero interpellata quando fossero stati in possesso della documentazione. Alla telefonata è seguito l'invio da parte mia di una raccomandata datata 25 febbraio 2019 dove richiedevo quanto sopra. A tale raccomandata sono seguite telefonate da parte mia in quanto non avevo ricevuto riscontro alla mia raccomandata. In queste telefonate mi era stato risposto che erano in corso accertamenti dopodiché sarei stata interpellata.
Vengo contattata il 19 agosto 2019 dalla Sig.ra Nadia Consolino di Axactor Capital Italy a cui segue mia mail nella quale trasmettevo come da sua richiesta tutta la documentazione richiesta, specificando che nel periodo in cui non ho avuto più alcuna comunicazione nemmeno da parte di Axactor Capital Italy avevo provato a risolvere la questione telefonicamente e ribadendo la mia intenzione a pagare quando avessi avuto tramite la documentazione da me richiesta, la certezza che la rata fosse effettivamente scoperta.
In data 20 settembre mi ha ricontattato comunicando che dalla Ubi Banca non hanno avuto nessun riscontro e che per risolvere la situazione mi ha proposto di chiudere la posizione saldando con un importo di euro 320 entro il 27 c.m. e che si sarebbero impegnati per farmi avere la liberatoria entro 40 giorni, in caso contrario sarei incorsa in un ingiunzione di pagamento che si sarebbe risolta in tribunale a mie spese.
Vi chiedo pertanto se sia lecito da parte loro richiedermi il suddetto pagamento nonostante ad oggi, le mie richieste di specifiche per poter verificare il mancato pagamento non siano state esaudite e chiedo se sia lecito da parte loro un intervento così intimidatorio oltre alla avvenuta segnalazione nella Centrale dei Rischi della mia posizione debitoria senza che io sappia quale sia esattamente il mio debito. Ringraziando per la Vostra attenzione in attesa di una Vostra cortese risposta, porgo distinti saluti.
Elena Zanardi
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