
Reclamo N° 204090

Vilmo
22 Luglio 2020
Buonasera! Vado subito al punto:
Nel 1981 ho iniziato l'attività di agente di commercio con i relativi versamenti Enasarco per la pensione integrativa. Allora, per avere diritto alla pensione, erano necessari 15 anni di versamenti e la pensione si otteneva al raggiungimento dei 60 anni.
Dopo qualche tempo (la sig. Fornero ha preso spunto) è stato innalzato a 20 anni il minimo di versamenti, dalla sera alla mattina, Al raggiungimento dei 60 anni ho contattato l'Enasarco per la corresponsione della pensione, ma mi è stato risposto che nel frattempo (a norma del loro regolamento) la pensione poteva venire erogata insieme a quella dell'Inps! Io rientravo nella "quota 98" e vedevo il traguardo, ma l'intervento di Monti e della Fornero mi hanno obbligato a rimanere in attività. (Avendo raggiunto 20 anni e 6 mesi di contributi Enasarco, il mio commercialista mi aveva consigliato di chiudere la P.Iva e di passare all'attività di dipendente, cosa che sono riuscito a fare).
Ora, compiuti i 67 anni ed essendomi stata riconosciuta la pensione di vecchiaia Inps, ho ricontattato l'Enasarco per l'inoltro della richiesta della pensione tramite patronato.
La richiesta online è andata a buon fine ma.....mi è arrivata una raccomandata dell'Enasarco che dichiara di respingere la mia richiesta, per "mancanza di requisiti", dato che se prima avevano collegato il pagamento alla pensione Inps, ora si sono inventati una "quota 92" (67 anni di età + 20 anni di contributi. In pratica hanno innalzato (senza pubblicità) il minimo dei contributi a 25 anni!!! Quindi dovrei aspettare 5 anni per l'ottenimento di quanto mi spetta, la pensione integrativa. Vorrei un vostro parere, ma ho tutta l'intenzione di rivolgermi fino alla Corte Europea! Grazie.
Con i miei migliori saluti
Vilmo Passadore
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