Reclamo N° 85489
Agostino
09 Febbraio 2018
Buongiorno, abito a Locate Varesino (CO) e da diversi mesi combatto una battaglia per cercare di sbloccare i lavori per l’espansione della rete, come previsto dall’agenda digitale e dal progetto BUL di regione Lombardia.
Scrivo direttamente a voi perché quanto fatto in questi 9 mesi è servito solo e soltanto a trovare nella pubblica amministrazione uno scoglio anziché un aiuto per lo sviluppo.
In breve la questione è che da maggio 2017 nei comuni di Locate Varesino e Mozzate sono stati svolti i lavori necessari a portare il servizio FTTC (da parte di TIM). Dopo pochi mesi dall’inizio dei lavori sono apparse le colonnine rosse e successivamente i vari adesivi “ FIBRA TIM ATTIVA AL NUMERO VERDE” e da li è iniziata l’infinita battaglia.
Firmato un pre-contratto inizialmente si parlava di qualche settimana di attesa (Agosto 2017), ma passate le settimane e i mesi comincio a preoccuparmi. Non ricevendo alcun tipo di riscontro dal servizio clienti TIM decido di spingermi oltre inviando prima una PEC a TIM ( senza mai ricevere risposte ma solo una verifica di copertura con risultato negativo), poi al Call Center di Regione Lombardia.
La risposta della regione porta subito brutte notizie, infatti si dice (e cito testualmente):
Il comune di Carbonate, ha richiesto all'operatore privato TIM il pagamento
di oneri per la posa della fibra ottica nel comune a tutela della buona
riuscita delle opere.
Tra gli oneri richiesti vi sono fideiussioni ed il pagamento anticipato
delle somme necessarie affinché fosse il comune stesso ad eseguire i lavori
di ripristino della strada.
Tali richieste, seppure dettate dal buon principio della tutela e/o dai
regolamenti comunali, non sono legittimate dalla giurisprudenza né dalle
leggi vigenti e hanno costretto l'operatore privato a rivolgere l'interesse
ad altri comuni più disponibili ed attenti alla necessità di dotare la
propria cittadinanza del servizio in fibra ottica.
A tal fine si allega un articolo che riprende quanto successo al Comune di
Carbonate.
A questo punto mi sono recato di persona nel comune limitrofo nel quale è situata la centrale di competenza (TRADITAA, via don zanchetta Carbonate) ma in seguito a un breve colloquio con l’ufficio tecnico dove mi viene riferito che “non è una priorità del comune” vengo liquidato con al promessa di ricevere per iscritto quanto mi era stato riferito.
Passate 3 settimane e non ricevendo risposte scritte nemmeno dopo due solleciti con relative garanzie date dal responsabile dell’ufficio tecnico ho depositato una richiesta e ho preteso che venisse protocollata, mettendo anche al corrente i giornali locali e lanciando una petizione per avere risposte alle tante domande.
Immediatamente dopo l’intervento della “carta stampata” arriva una risposta, se così possiamo chiamarla, da parte del Sindaco di Carbonate. Una lunga paginata di parole che dicono tanto ma non rispondono a niente con una bella chiosa finale dove vengo minacciato dal sindaco stesso, con l’intenzione di adire per vie legali per danno all’immagine del comune.
Ho risposto a quel messaggio, sperando che fosse l’inizio di un dialogo per risolvere un problema alla collettività, 3 paesi interi vincolati a un servizio ADSL scadente dovuto alla mancanza di disponibilità da parte di una pubblica amministrazione a permettere i lavori per lo sviluppo di una rete di pubblico utilizzo.
Per supportare quanto detto e per mettervi al corrente nel migliore dei modi di seguito riporto il link alla petizione lanciata su change.org sottoscritta da più di 580 cittadini : http://chn.ge/2GZclPB
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