Reclamo N° 97935

Giovanna
07 Maggio 2018
Buongiorno, desidero segnalare la mia disavventura. Nel giugno del 2008, trovandomi in sovraindebitamento per cause dovute al mio stato di saluite, mi sono rivolta ad un mediatore creditizio, per altro già conosciuto per motivi di lavoro, al quale chiedevo un consiglio su come fare per diminuire il carico debitorio. Per tutta risposta costui mi imbastì una pratica di mutuo per estinzione debiti e liquidità, costringendomi a cercare anche un piccolo immobile sul quale appoggiare l'ipoteca.Nel contempo cominciò subito a chiedermi soldi, 500, poi 1000, Intanto la banca che lui aveva interpellato, dopo aver dato un parere di delibera di preaccettamento, subordinata alla presentazione favorevole dei documenti, cosa rituale che non produce nessun effetto, pochi giorni dopo declinò l'impegno per imminente chiusura delle attività. A quel punto mi sollecitò a rivolgersi ad altra Banca e nel frattempo mi sollecitò a stipulare un impegno precontrattuale attraverso una agenzia immobiliare per l'acquisto di un piccolo appartamento. Infatti io non ho proprietà immobiliari e la casa in cui abito è in usufrutto. Contemporaneamente mi chiedeva di dargli un assegno di 10.000 € con la promessa che non l'avrebbe portato all'incasso se non dopo la conclusione favorevole dell'operazione, dicendo che lo chiedeva a tutti a titolo di garanzia. Dopo una settimana mi pregò di scindere l'assegno di € 10.000 in due da € 4.500 ciascuno sempre con la stessa motivazione, perchè aveva bisogno di farlo presente alla sua banca a garanzia. Concludo: gli assegni girati sono stati presentati in banca da persone a me sconosciute, dei quali il secondo è andato in protesto che ho regolarizzato in un secondo tempo; a tutte le mie rimostranze immediate ha creato una montagna di bugie e raggiri, per cui l'ho denunciato per truffa-raggiri. Dopo 8 anni di attività processuale fino alla Cassazione, l'imputato è stato assolto "perchè il fatto non sussiste", soltanto in appello è stato condannato ad un anno di reclusione e al risarcimento danni alla denunciante costituitasi parte civile, ma non c'è stato nemmeno il tempo di procedere all'ingiunzione, che già aveva fatto ricorso in Cassazione, la quale, rifiutando di procedere al risarcimento danni ritenendolo compito non penale ma civile, ha rinviato ad altra sezione della corte d'appello di emettere sentenza definitiva penale, che a scanso di equivoci ha emesso sentenza assolutoria confermando la sentenza di I° grado.E' grande il mio disgusto per le menzogne ascoltate nelle udienze di I° grado, alle quali il giudice mi impediva di replicare, il mio avvocato ha sempre taciuto, limitandosi a consegnare al giudice una montagna di documenti. Ma la cosa che a me è risultata grave è stata che durante il mio interrogatorio, quando ho dichiarato che ero stata in grado di farmi levare il protesto sul 2° assegno, improvvisamente senza nemmeno chiedere il permesso di parlare, si è rivolto a me dicendo "ma come ha fatto a farsi levare il protesto se l'assegno ce l'ho io". Io ho guardato l'imputato, il mio avvocato, il suo avvocato, tutti rimasti in un silenzio paradossale, sono rimasta di ghiaccio e confusa sul da fare, anche perchè avevo fatto tutte le indagini sulla banca trassata, venendo a conclusione che se veramente l'assegno è tornato nelle mani dell'imputato titolare dell'assegno, nella procedura bancaria doveva esserci stato un comportamento di favoreggiamento nei confronti di chi ha presentato l'assegno in banca, presumibilmente cliente, e ad avvalorare tale supposizione risulta il fatto che quando io avendo raccolto i soldi per pagare nei termini, prima di incaricare la mia banca al pagamento così come richiestomi, sono andata alla banca trassata dicendo che volevo pagare, ma non conoscendo il soggetto e ritenendo che potesse essere cliente, ho pregato sia il direttore che altri impiegati di farmi estinguere il debito verso la banca (che io credo dovesse essere trattenuto dalla banca) e saldare il loro cliente, di cui io non avevo nessun interesse di sapere chi fosse, ma intanto potevo acquisire la ricevuta di pagamento. Nessuno ha voluto dire niente. Ma il mio sospetto rimane. E ho intenzione di informarne la Banca d'Italia. Voi che ne pensate?
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