Federica
05 Gennaio 2023
Buongiorno, in data 17/6/22 mi sono recata al punto blu di via larga (Milano) per chiudere il mio contratto Telepass a seguito di comunicazione di aumento del canone, nei tempi indicati nella loro mail. Tuttavia, in sede, mi è stato proposto, per restare cliente, un periodo di due anni di canone gratuito e ho acconsentito. Ciononostante mi sono resa conto che nelle ultime due fatture mi è stato addebitato il canone (naturalmente aumentato rispetto a quello precedente) per cui ho contattato telefonicamente il servizio clienti, in data 29/12/22. Mi è stata confermata la presenza della promozione e proposto di inviare un reclamo tramite format sul sito Telepass, per poter ottenere una nota di credito. A tale reclamo, mi è stato risposto tramite mail, in data 5/1/23, che non vi era alcuna anomalia e che il mio contratto non prevede canone gratuito. Chiamo immediatamente il servizio clienti, il quale mi conferma quanto riportato nella mail, suggerendomi di chiamare il Punto Blu e inviando nel frattempo una loro segnalazione interna. Alla domanda sul perché mi siano state date due informazioni opposte mi è stato detto “la collega del servizio clienti ha dato una prima risposta ma prima di un controllo approfondito”. Infine, provo a contattare il centro di Via Larga ma non trovo un recapito, chiamo il servizio clienti per averlo e mi rispondono che i punti blu, essendo pubblici uffici, non hanno un numero di telefono. Può essere ritenuta un’azione fraudolenta? Specifico che dal punto blu sono uscita con la sola copia del contratto del nuovo dispositivo (perché intanto mi hanno proposto di cambiare quello in mio possesso, ormai obsoleto) dove tuttavia non è indicata la promozione del canone gratuito, che la signorina avrebbe attivato in un secondo momento, sempre alla mia presenza ma senza rilasciare alcun documento.
