Reclamo N° 350531

I miei genitori di 76 e 79 anni il 27/09/2024 hanno acquistato una cucina in un negozio su carta/progetto. Dovevano pagare il 30% del valore della cucina subito come acconto, ma siccome non avevano soldi con loro hanno lasciato 100€ con la promessa che sarebbero tornati per dare i restanti soldi per arrivare al 30%. Solo una volta pagato questo 30% il negoziante avrebbe mandato un addetto a casa loro per i rilievi delle misure e per organizzare eventualmente le modifiche al progetto. Arrivati a casa i miei genitori si sono pentiti dell’acquisto e hanno provato a telefonare immediatamente al negozio, ma il telefono squillava e non rispondeva nessuno. Hanno provato a telefonare per i due giorni successivi ma non hanno mai avuto risposta. Così decidiamo di andare tutti di persona e ci dicono che avevano avuto diverse segnalazioni sul malfunzionamento dei telefoni. Informiamo che intendiamo annullare l’operazione. Il venditore con cui avevano trattato i miei genitori non c’era, ma abbiamo lasciato detto ad una collega. Arrivati a casa per sicurezza abbiamo inviato una pec con la volontà di recedere dal contratto e la richiesta di riavere i 100€ di cauzione. Il 15 ottobre 2024 un avvocato ci avvisa tramite PEC che non potevamo avvalerci del diritto di recesso e ci invitava ad adempiere al contratto. I miei genitori hanno pensato di lasciar cadere le speranze sul recupero dei 100€ e non hanno risposto. Oggi 17/03/2025 ricevono una raccomandata da un avvocato che invita alla stipulazione di una convenzione di negoziazione assistita da un avvocato per inadempimento contrattuale. E’ possibile che un individuo che acquista una cucina (nel caso specifico) , cucina che deve essere Ordinata, prodotta, spedita, montata, e che dopo pochissimo tempo dalla stipula del contratto, momento in cui nessuno di questi eventi è avvenuto, non abbia la possibilità di ripensarci. Economicamente il venditore non ha dovuto sostenere alcun costo. Cosa possiamo fare? Grazie