Daniela
11 Settembre 2018
In data 21 agosto c.a. la Dir. Prov.le di Modena con ruolo n. 2018/550047 Controllo Tassazione Separata 2013 mi ha richiesto il pagamento di euro 18.864,30 euro (comprensivo di 4.165,06 di sanzione per omesso versamento IRPEF). Prontamente mi sono recata al Agenzia territoriale per capire le motivazioni dell'attribuzione di una sanzione così ingente . Al riguardo mi è stato spiegato che tale cartella esattoriale era stata preceduta da un avviso che mi sarebbe stato recapitato lo scorso anno per il ritiro della raccomandata n. 648874032678 del 4.9.2017 che risulta restituita per COMPIUTA GIACENZA. Ho effettuato delle ricerche presso le Poste e da informazioni ricevute dallo stessa Agenzia delle Entrate sembra che la raccomandata non è stata consegnata a nessuno e che il postino ha lasciato il relativo avviso nella cassetta della posta al mio indirizzo. Purtroppo io non ho potuto ritirare tale raccomandata in quanto non ho mai ricevuto o visto il relativo avviso . Mi hanno spiegato che il mancato ritiro della raccomandata (in quel periodo tra l'altro ero fuori sede) viene considerato come atto regolarmente notificato per il ritiro al destinatario. Quindi per tale motivo non posso far altro che pagare. Sono rimasta sconcertata da tale notizia anche perché mi sono sempre considerata una cittadina fiscalmente corretta e mi sento frustrata dal dover pagare una sanzione così ingente semplicemente per un disguido postale e non certo per mala fede da parte mia. Mi chiedo: possibile che l'Agenzia delle Entrate mi chieda la riscossione del tributo 1 anno dopo con una applicazione del 30% di sanzione senza preoccuparsi di mandarmi un secondo avviso magari 1/2 mesi dopo il 1°? . Non tutti i cittadini sono in mala fede (coloro cioè che fanno finta di non aver ricevuto niente!).Vorrei sapere se in qualche modo sia possibile intraprendere un'azione per chiedere l'annullamento della sanzione. Grazie
