Reclamo N° 93882
Michele
06 Aprile 2018
Spettabile UNC,
Vi scrivo perché, dall’alto della Vostra comprovata esperienza e competenza, spero possiate/vogliate darmi giuste indicazioni inerenti alla seguente problematica.
Mia moglie, Sirle Urva, cittadina straniera, è destinataria di una “tipica” cartella esattoriale per una contravvenzione anno 2014.
La comunicazione della sopra citata pratica é stata inviata all'ultimo indirizzo di residenza in Italia di mia moglie (nella fattispecie Conversano - Bari) e notificata a mia madre, ivi residente, il 2 marzo u.s..
Tengo a precisare che mia moglie ed io ricordiamo di aver pagato la multa in parola nei tempi previsti. Purtroppo, a seguito di un recente trasloco, non siamo ancora riusciti a ritrovare la ricevuta del pagamento, effettuato in contanti, presso Poste italiane.
Il motivo per il quale Vi scrivo nasce dal fatto che mia moglie non vive più in Italia.
Mi sono adoperato affinché ricevesse prima possibile una copia informatica degli atti. Tuttavia, essendo scritta solo in lingua italiana, la comunicazione per lei risulta pressoché incomprensibile.
In più, viste sia la distanza dall'Italia di mia moglie che la barriera linguistica, credo che, eventualmente, le sarebbe difficile esercitare di persona i suoi diritti (ad esempio un ricorso).
Ho cercato di ottenere dell'Agenzia delle Entrate ulteriori informazioni in merito ma:
a) sul loro sito (per quanto sia riuscito ad appurare) le casistiche riguardano solo di cittadini italiani (residenti in Italia, iscritti all'AIRE, ecc.)
b) la menzionata Agenzia non ha saputo fornirmi ulteriori informazioni e per loro la notifica é avvenuta correttamente (aggiungerei ovviamente).
É chiaro che finché qualunque tipo di corrispondenza indirizzata a "Sirle Urva" viene spedita ovunque in Italia, mia moglie non la riceverà mai direttamente.
Per quanto sopra premesso, vi chiedo:
1) se l'unica opzione per mia moglie (oltretutto attualmente disoccupata) sia quella di pagare (o non pagare, con le conseguenze che ne deriverebbero) ovvero se vi siano delle incongruenze nell'iter
2) se vi è modo di risalire ad un pagamento effettuato presso Poste italiane a nome di mia moglie ormai più di tre anni e mezzo fa
3) se la "cartella" sarebbe dovuta essere stata notificata all'estero
4) se sia previsto che comunicazioni del genere agli stranieri, per una piena comprensione degli atti, vengano notificate quantomeno in inglese o in una lingua diversa dall'italiano
5) se io, come coniuge della destinataria, in comunione di beni, sia "coinvolto" nella questione (fosse anche solo per chiedere in sua vece informazioni all'Agenzia delle Entrate)
... in poche parole, vi chiedo di aiutarci a dirimere i nostri dubbi sulla presente tematica.
Nel ringraziare anticipatamente per il tempo concessomi, Vi invio i miei più
Cordiali saluti
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