Reclamo N° 248472

Vi scrivo per avere alcuni chiarimenti su un contratto stipulato con una RSA privata. Il contratto è stato stipulato il 12 Ottobre ca., giorno di ingresso di mamma nella struttura, e in data 18 Ottobre abbiamo chiesto, d’accordo con la mamma, la sua dimissione per grosse carenze organizzative nell’assistenza medica e sanitaria. Tra le altre cose, hanno dichiarato che la mamma ha svolto delle attività fisioterapiche e cognitive in varie giornate, che invece lei, considerata lucida e presente durante il colloquio di ingresso, afferma di non aver mai fatto; su questo tema attendo l’invio della documentazione sanitaria da parte dell’RSA per verificare gli orari delle prestazioni perché in alcuni degli orari specificati mia mamma era al telefono con uno di noi. Detto questo, per prima cosa vorrei sapere se per questo tipo di contratti vale la regola che permette di recedere dal contratto entro i primi 7 giorni senza penali. Il contratto che abbiamo firmato cita: “Qualora l’Ospite (o i familiari in sua vece) presenti le dimissioni prima del 30° giorno di permanenza, esse e il relativo preavviso di 30 giorni decorreranno dal 30° giorno di permanenza, quindi sarà addebitato un importo pari a 30 giorni di degenza oltre al mancato preavviso (30 giorni di degenza)” Mi sembra una clausola alquanto scorretta dover aspettare il 30° giorno di degenza per poter dare le dimissioni (ci troviamo a pagare due mesi di retta, pari a 6.180€ totali, per 7 giorni di degenza). In ogni caso vi chiedo, visto che le prestazioni elencate nel contratto non sono state fornite in modo corretto o non fornite affatto, se è possibile aprire una contestazione con l’RSA, naturalmente fornendo opportuna documentazione, per trovare un bonario accordo con l’RSA e se potete seguirci in questo percorso. Grazie P.S. Sono già iscritta alla vostra associazione