Reclamo N° 119186
Giuseppe
14 Settembre 2018
Buongiorno, in data 2 agosto ho chiesto la portabilità della mia linea fissa da TIM a Vodafone contattando il nuovo gestore telefonicamente e comunicando a quest'ultimo, oltre ai miei dati anagrafici e di residenza, il numero di migrazione riscontrato nell'ultima fattura TIM. Il 16 agosto TIM distacca la linea dati e voce, dato da me acquisito attraverso sia verifica materiale (riscontro su internet attraverso collegamento tramite PC con segnale assente, e linea telefonica attraverso tentativo di chiamata da telefono fisso), sia chiamando il 187 per chiedere spiegazioni. L'operatrice mi confermava che a partire da quella data non ero più cliente TIM per migrazione ad altro operatore. Il 17 agosto la linea dati e voce ritorna a funzionare con il subentro del nuovo operatore. A fine del mese di agosto, solo per verificare eventuali fatture emesse da TIM a chiusura del rapporto contrattuale o per eventuali problemi di pagamento delle fatture già emesse, accedo alla mia area riservata “MyTim Fisso”. Da questo momento iniziano i problemi. Innanzitutto noto che lo stato della linea risulta ancora attiva, chiamo il 187 per conoscerne i motivi, l'operatrice riferisce che a loro la linea risulta attiva. Chiedo come mai visto che lo stesso 187 mi aveva comunicato la cessazione in data 16 agosto e per di più la linea risultava già attiva e perfettamente funzionante con il nuovo operatore. Da quel momento tutti i contatti avuti con il 187 sono stati tutti poco chiari e soprattutto poco risolutivi. In data 3 settembre ho inviato un fax al numero 800000187 nella quale espongo i fatti nel dettaglio chiedendo l’aggiornamento della mia posizione al 16 agosto, l’emissione della fattura a chiusura di contratto, lo scorporo delle eventuali fatture emesse in data successiva a quella del 16 agosto. Nessuna risposta se non una telefonata ricevuta in data 11 settembre 2018 sulla mia utenza mobile. Ho risposto ma dall'altra parte sentivo solo rumori di gente che armeggiava ma non interloquiva in alcun modo. Dopo 23 secondi di attesa e di "pronto, pronto, pronto" riaggancio dicendo tra me e me che chiunque fosse avrebbe richiamato. Il giorno successivo, 12 settembre 2018, ricontatto il 187, mi rispondono dalla Romania ma in realtà nessuno parla, anche li solo rumori di fondo. Richiamo, questa volta rispondono dall'Italia, espongo i fatti cercando delle risposte, dopo una lunga attesa, probabilmente non sapendo cosa dire hanno riagganciato. Non mi arrendo e richiamo, mi rispondono dalla Romania, questa volta l'operatrice è estremamente cortese e cerca a suo modo di risolvere il problema, apre una segnalazione e mi comunica il numero della pratica "3-31015169528". La stessa operatrice mi conferma che la chiamata che avevo ricevuto il giorno prima era la TIM che cercava di mettersi in comunicazione con me, ma visto che io non ho risposto, anziché riprovare, hanno archiviato il reclamo con la seguente motivazione: "il cliente non ha risposto". Il 13 settembre 2018 alle 13:15 sono stato contattato, sulla mia utenza mobile, dal numero 0694010956, da una donna che si è presentata come dipendente TIM. Ha riferito che a loro non risulta nessuna richiesta di migrazione né una disdetta riconducibile alla mia linea telefonica e che quindi non possono cessare la mia utenza. Ho obiettato dicendo che la sua affermazione non aveva alcun senso in quanto l'utenza in trattazione ad oggi si trova attestata in capo al nuovo operatore di telefonia da me incaricato al subentro, che lo stesso per subentrare ha dovuto richiedere a TIM la migrazione e per ultimo che la stessa TIM ha di fatto "ceduto" la linea al nuovo operatore in forza ad una richiesta di migrazione da questo, in mia vece, presentata. La donna mi confermava che in effetti senza la richiesta di migrazione TIM non avrebbe potuto cedere la linea, aggiungeva che probabilmente chi ha trattato la pratica si è perso qualcosa. Mi consigliava di presentare nuova formale richiesta di disdetta e/o chiusura contrattuale aggiungendo di inserire nella richiesta di lasciare la linea aperta per passaggio ad altro operatore. Questa nuova richiesta sarebbe stata evasa senz'altro in 30 giorni e su mia richiesta mi confermava che questo avrebbe comportato un'altra mensilità a mio carico. Mi chiedo come possa TIM pretendere o semplicemente presumere il pagamento di un servizio che dal 16 agosto 2018 non eroga più al cliente, lo stesso cliente che nel contempo paga lo stesso servizio al nuovo operatore che a differenza di TIM però il servizio lo eroga. Mi affido a voi per una consulenza precisa ed impeccabile che mi guidi alla felice conclusione di questa tragicomica vicenda. Con l'occasione porgo cordiali saluti.
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