Reclamo N° 110467
Albino
27 Luglio 2018
Salve. Ho aderito a marzo scorso ad un'ottima offerta per rientrare in Tim Business da Vodafone; il canone mensile di tale offerta è di 25€/mese per la parte fissa, 20€/mese per la parte mobile e infine 5€/mese per il router fibra (il tutto al netto degli sconti previsti appunto dalla promozione cui ho aderito, più IVA). Sarebbe tutto perfetto, senonché è appena arrivata la comunicazione che dal 1/9/18, il canone della parte fissa aumenterà di ben 6€/mese (ovvero circa il 25% dell'attuale canone!!). Dalla stessa comunicazione si evince che posso chiaramente recedere senza penali...ma...il router mi tocca pagarlo. Ora, il router ha di per sé un canone assurdo (per le caratteristiche tecniche) di 5€x48rate=240€; mi può anche andar bene fintanto che lo uso... Il problema si presenta però nell’istante in cui Tim varia - unilateralmente - un'offerta ad appena 5 mesi dal lancio, senza nessun vero motivo che giustifichi l'aumento (del tutto sproporzionato): mi costringe, di fatto, a non poter essere veramente libero di recedere poiché l’obbligo di sborsare quasi 200€ per un router che non posso usare con altro operatore incide, in maniera pesante, sulla convenienza di una qualsiasi proposta di migrazione. Di conseguenza, anche sulla base del vs articolo "https://www.consumatori.it/telefonia/modem-internet-acquisto-noleggio/" vorrei sapere: posso effettivamente rifiutarmi di pagare il router (magari con la restituzione dello stesso), giacché a mio avviso è - a tutti gli effetti - una clausola abusiva ? Caso fosse possibile, quali sono le modalità da seguire? Infine, può essere utile avviare in ogni caso una “Risoluzione online della controversia”, tramite l’apposito portale della commissione europea? Grazie.
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