Reclamo N° 130962

Fabio
28 Novembre 2018
Buonasera, in data 04/06/2018 ho deciso di passare ad altro operatore telefonico a seguito di telefonata informativa sulle possibilità di recesso anticipato senza penali ricevuta in data 01/06 senza essere informato che la stessa era registrata (l’ho capito dal “bip” finale). Dopo i tempi tecnici per il passaggio con la portabilità dei numeri dal mese di luglio ho iniziato ad usufruire dei servizi del nuovo operatore (TIM). A fine luglio Vodafone mi recapita fattura con importi unitari diversi da quelli da contratto e con l’applicazione della penale per recesso anticipato. Si tenga presente che pagavo per due linee (ufficio + mobile) €. 173,23 a 28gg e l’ultima fattura è stata di €. 345,43; il tutto IVA compresa. Ho pagato entro il termine di scadenza del 02/08. Verso la fine del mese di settembre mi recapitano nuova fattura con importi unitari ancora diversi dalle precedenti per un totale di €. 213,74 con scadenza 03/10, noto anche che sulla stessa c’è scritto che la fattura successiva sarebbe stata emessa nel mese di novembre. Penso a un’errore; chiedo informazioni al consulente del mio nuovo operatore telefonico il quale mi risponde “non capisco cosa stiano fatturando” e mi consiglia di chiedere chiarimenti. Tento in diversi modi di chiamare Vodafone ma da altro operatore tutte le “porte” risultano chiuse, non c’è stato verso. Attendo e non pago. In data 30/10 mi scrivono sulla mail ordinaria un preavviso di limitazione del servizio (quale servizio? È da luglio che sono con TIM). Rispondo alla mail per chiedere chiarimenti ma l’invio viene rigettato in qaunto l’indirizzo non è abilitato alla posta entrante. Attendo ancora. Qualcosa succederà. In data 31/10 mi scrivono lo stesso preavviso sulla PEC. In data 12/11 sempre sulla mail ordinaria mi mandano un preavviso di sospensione del servizio (ripeto, quale servizio?). Lo stesso giorno mi chiedono pure i dati per la fatturazione elettronica. In data 14/11, invio lettera con richiesta di chiarimenti alla PEC di Vodafone. In data 19/11, mi recapitano un’altra fattura sempre dell’importo di €. 213,74 (ma non mi avevano sospeso il servizio?). Oggi, così mi rispondono alla richiesta di chiarimenti: “a fronte della pec inviata il 14 novembre 2018 le confermiamo che a fronte dell`esportazione ad altro gestore delle utenze a lei interessate e` necessario anche inviare raccomandata con richiesta di disattivazione dei prodotti rimasti attivi con Vodafone al fine di interrompere la fatturazione”. Ho provato a leggere il contratto (con la lente d’ingrandimento…) ma non trovo nulla su eventuali raccomandate da inviare e comunque credo che chiunque, vedendosi applicare la penale, ritenga che il contratto sia sciolto e che qualsiasi cosa s’intenda cessata in quanto funzionale al contratto stesso. E quindi che cosa sarebbero i “prodotti rimasti attivi” se non ne usufruisco?! E per €. 213,74 a bimestre quando il contratto ne pagavo circa 173!!!???? Chiedo pertanto se avete altri riscontri in merito e se, come sempre, dobbiamo piegarci a queste estorsioni. Posso inviare tutto il materiale inerete i fatti descritti oltre ad una garanzia per un rimborso di penale mai avvenuto quando passai a Vodafone. Anticipatamente ringrazio.
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