Federico
28 Giugno 2018
In data 25/04/2018 ricevo l'unica comunicazione da parte di Vodafone Italia per la modifica delle condizioni contrattuali, tramite sms.
Decido così di recedere tramite una delle opzioni menzionate nella comunicazione, preciso ancora una volta che è stata l'unica.
Tra le varie era menzionato anche "chiamando il 190", così facendo una ricerca di mercato e incoraggiato dal fatto che il pagamento dello smartphone
acquistato a rate da Vodafone sarebbe rimasto invariato, decido che non era più conveniente rimanere in Vodafone, e mi sarei apprestato
a chiamare il 190, entro il 27/05, come da comunicazione Vodafone.
In data 06/06 ricevo via mail, emissione della fattura AI09976049 con totale 560,00€, di cui 460,00 per il tablet, 81,97 addebito per
recesso anticipato e IVA.
Chiamo per informazioni al riguardo, il giorno stesso, e mi comunicano che nel loro data center l'oggetto della
telefonata era stata la richiesta di portabilità, quando in realtà avevo detto anche di voler recedere.
Poi altre telefonate intercorrono e mi dicono che il recesso poteva avvenire solo tramite raccomandata A/R a Vodafone Italia, mentre nell'unica
comunicazione ricevuta da loro, era specificato tra gli altri "chiamando il 190".
Alla fine spinto anche dal loro operatore, faccio richiesta per avere la conversazione avuta con il 190, spedendo una raccomandata A/R con tutte
indicazioni datemi da loro, spedita il 14/06.
Mi rispondo il 26/06 che la richiesta non è stata accolta e che le registrazioni sono solo a uso del costumer care.
Nel frattempo in data 18/06 è andata in addebito la fattura AI09976049 senza la mia esplicita autorizzazione, addebito che ho richiesto di bloccare.
Chiedo solamente di pagare ciò che devo, cioè i 460€ oppure continuare a pagare le rate come prima, mica quello di non pagare...ci mancherebbe.
Ma sottolineo ancora una volta quanto siano poco chiari e come abbiano tante zone grigie.
Ringrazio e auguro una buona giornata.
Federico Gennaretti
