Come difendersi dalle fastidiose allergie di primavera

Redazione UNC
6 Aprile 2021
Condividi su
Le allergie di primavera sono purtroppo un problema comune a molte persone riconducibile alla produzione di polline delle piante. Tralasciando, infatti, le altre allergie (alimentari, da acari, da sostanze chimiche, farmaci, ecc) ci limitiamo a parlare di quelle provocate dal polline e per la descrizione riprendiamo la definizione fornita dall’Istituto Superiore di Sanità.  “La reazione allergica è una risposta complessa determinata dall’interazione di diversi fattori, genetici, immunitari e ambientali. L’esposizione a un certo tipo di polline, nel soggetto allergico, induce l’organismo a produrre anticorpi specifici, le immunogluline E (IgE). Diversi tipi di polline inducono diverse IgE. Le IgE prodotte si legano alla superficie di un certo tipo di cellule presenti nelle mucose e nei tessuti epidermici dei tratti del sistema respiratorio, inducendo a loro volta il rilascio di sostanze irritanti, come le istamine, che infiammano i tessuti dermici e delle mucose.” 

Sintomi dell’allergia: ecco come si manifestano

Una reazione allergica può manifestarsi con sintomi a carico dell’apparato respiratorio come starnuti, tosse, gocciolamento e prurito nasale (in questo caso di parla di rinite allergica); a carico degli occhi come lacrimazione, prurito oculare, occhi lucidi; a livello della pelle sotto forma di prurito, orticaria, eritema e irritazione cutanea e a livello gastrointestinale con sintomi come dolore addominale, vomito e/o diarrea.  I sintomi possono apparire all’improvviso o a intervalli diversi a seconda dell’allergene scatenante. 

Come curare i sintomi dell’allergia?

Come accennato la causa delle allergie di primavera è l’istamina che viene “liberata” dai tessuti, di conseguenza i  farmaci di automedicazione per il sollievo dei sintomi allergici sono gli antistaminici, cosi chiamati perché bloccano gli effetti dell’istamina stessa.   Nel caso di allergie respiratorie, in particolare in caso di rinite allergica che è spesso accompagnata da sintomi di congestione nasale esistono in commercio antistaminici per via orale in combinazione con vasocostrittori (per esempio la pseudoefedrina) in grado di alleviare il fastidio del naso chiuso, riducendo l’insorgenza di sonnolenza, effetto collaterale tra i più comuni legato all’assunzione di antistaminici per via orale.  Tra i farmaci di automedicazione che combattono i sintomi delle reazioni allergiche, sono disponibili anche prodotti per l’uso topico (spray nasali, colliri) a base di vasocostrittori e/o antistaminici.  I farmaci di automedicazione per ridurre i sintomi delle reazioni allergiche possono essere usati per gli attacchi acuti, e in ogni caso per periodi limitati di tempo.  Anche se le persone allergiche hanno maturato una buona conoscenza della malattia e sanno anche “automedicarsi”, è molto importante ai primi sintomi rivolgersi al medico che potrà fornire consigli adeguati anche in funzione di eventuali nuovi farmaci e/o nuove posologie; bisogna sempre ricordare che il “fai da te” può nascondere delle insidie che è bene evitare e comunque non debbono essere sottovalutati, ma curati tempestivamente ricorrendo eventualmente all’intervento medico.

Allergie e Covid-19

Alcune manifestazioni cliniche dovute alle allergie di primavera  potrebbero essere scambiate per la malattia provocata dal Covid-19. In caso di sospetti è bene rivolgersi a un medico (possibilmente quello di fiducia) che potrà fare una diagnosi differenziale. L’obbligatorietà di indossare la mascherina per proteggersi dal Covid-19 ci protegge anche dalla inalazione di polline che nel periodo primaverile è presente nell’aria. Magari già molti “allergici” lo fanno da tempo, ma questa potrebbe essere l’occasione affinché diventi un’abitudine anche nei prossimi anni. Conoscere il proprio stato immunitario e quindi anche le eventuali malattie allergiche è di fondamentale importanza al momento della vaccinazione contro il Covid-19. E’ quindi opportuno riferire ai medici “vaccinatori” delle eventuali allergie. In questo modo si potranno avere indicazioni su come prevenire possibili effetti collaterali.

Autore: Agostino Macrì Data: 12 marzo 2019 Aggiornamento:  6 aprile 2021
Condividi su: