#nofattura28giorni: la smentita di Tim e WindTre sui rimborsi e la proposta di legge dell’on. Morani

Redazione UNC
17 Ottobre 2017
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Le voci secondo le quali la Tim e WindTre avrebbero in qualche modo rimborsato l’importo addebitato ai propri clienti con il giochetto di trasformare il mese in 28 giorni, erano false. Sarebbe stato bello, ma così non è: gli operatori tengono duro e vanno allo scontro con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e se ne infischiano della mobilitazione della cittadinanza… Non per niente vi avevamo scritto: verificheremo! Ebbene Tim e WindTre, bontà loro, hanno smentito. Peccato! Sarebbe stata una bella mossa, quella di ammettere l’errore, chiedere scusa e restituire spontaneamente i soldi! Una mossa che avrebbe consentito a queste aziende, peraltro, di farsi una bella pubblicità gratuita, andando su tutti i giornali, dimostrando di voler stare dalla parte del consumatore, mostrando un’etica d’impresa non comune, in Italia. Appunto, non comune! Talmente non comune, che non è vero. Torniamo, quindi, alla realtà! Dopo le cattive notizie, passiamo alle buone. L’on Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, ha mantenuto la promessa di depositare una proposta di legge che prevede l’obbligo della fatturazione dei servizi su base mensile, un irrobustimento dei poteri di vigilanza delle Authority, un aumento delle sanzioni comminabili da queste ultime e, udite udite, la restituzione delle somme indebitamente percepite da parte degli operatori. La stessa Morani ha dichiarato: “mi auguro che il Governo, anche alla luce dell’impegno assunto dalla Ministra Finocchiaro durante il question time di metà settembre a risolvere questo problema, al fine di garantirne l’approvazione, inserisca le norme nella Legge di Bilancio. Se così non fosse, comunque, inseriremo la proposta sotto forma di emendamento alla stessa legge di Bilancio”. Ce lo auguriamo anche noi, facciamo comunque i complimenti ad Alessia Morani, perché le Telco e Sky Italia (anche la pay-tv è passata ai 28 giorni) sanno fare una lobby furibonda in Parlamento. Sul tema è ora intervenuto anche il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda che ha dichiarato che la questione delle fatture a 28 giorni, invece che a 30, è una cosa che va messa a posto il più rapidamente possibile, perché è una cosa inaccettabile. Bene, allora si batta con noi per inserire l’emendamento nella Legge di Bilancio. Ecco perché dobbiamo far circolare la nostra petizione #nofattura28giorni e chiedere a tutti i nostri amici di firmarla (basta un click qui: https://www.consumatori.it/nofattura28giorni ); chi può farlo, posti questo link sui forum o sulle vostre pagine di Facebook, Twitter e altri social. Non è ancora vinta, ma l’unione fa la forza: tutti insieme possiamo fermare gli aumenti camuffati!

Autore: Unione Nazionale Consumatori Data: 18 ottobre 2017
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