Cibi sicuri in vacanza: 10 mosse per evitare pericoli

Redazione UNC
20 Luglio 2018
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  Durante le vacanze estive si registra un aumento delle tossinfezioni alimentari, ovvero da quelle malattie provocate dal consumo di alimenti deteriorati. La causa di queste “impennate” è legata alle condizioni ambientale di temperatura e di umidità elevate che favoriscono sia lo sviluppo di microrganismi (batteri e muffe in particolare), sia alcune reazioni chimiche e biochmiche. Lo sviluppo dei microrganismi può favorire la crescita di alcuni patogeni, ma anche la produzione di tossine (micotossine, tossina butulinica, ecc.) particolarmente pericolose. Dalle reazioni chimiche e biochimiche possono formarsi dei prodotti di degradazione e in particolare le ammine biogene (istamina, putrescina, cadaverina, ecc.) causa di seri disturbi gastroenterici, ma anche sistemici. Anche se fortunatamente nella maggioranza dei casi le tossinfezioni alimentari hanno un esito benigno e si risolvono in qualche giorno, possono però rovinarci la vacanza. Il web è popolato da moltissimi siti che forniscono indicazioni su come gestire il cibo. Si consiglia di fare riferimento alle informazioni fornite dal Ministero della Salute da cui sono stati tratti i seguenti 10 consigli che, se attuati, possono aiutarci per prevenire i principali pericoli delle tossinfezioni alimentari: 1) Igiene nell’acquisto degli alimenti. E’ utile richiedere ai rivenditori di non toccare gli alimenti con le mani, ma di utilizzare pinze, palette o guanti monouso. Analoghe precauzioni dovrebbero essere richieste a chi vende alimenti o bevande nei bar. Sarebbe bene evitare quegli esercizi commerciali dove che manipola gli alimenti sta anche alla cassa. 2) Ristoranti. A pranzo, specie nei ristoranti che non conoscete, diffidate dei carrelli con cibi freddi, conservati a lungo a temperatura ambiente, specie se con gelatine, creme, maionese, mascarpone, salse e uova. Gli esercizi della ristorazione collettiva debbono rispettare delle norme igieniche di HACCP. Queste norme sono scritte in un foglio che deve essere visibile. Controllate che ci sia. 3) Sagre paesane, festival gastronomici, ecc. Si tratta di manifestazioni in cui la preparazione e la distribuzione del cibo sono generalmente affidate a dei volontari. Le cucine e i punti dove il cibo viene distribuito raramente seguono norme di HACCP. Bisogna fare attenzione soprattutto per quegli alimenti preparati in anticipo e non correttamente conservati. 4) Congelatori. Nei bar e nei negozi non acquistate prodotti se il congelatore è stracolmo di roba. Per una corretta conservazione, infatti, i prodotti non devono mai superare un certo carico. Meglio, poi, i freezer con gli sportelli chiusi (solitamente verticali). 5) Frutti di mare. Non acquistate pesce e frutti di mare di dubbia provenienza; prendete molluschi bivalvi (cozze, vongole, telline, ecc.) solo se contenuti in confezioni sigillate e avvolte da una retina di plastica e con un’etichetta che indica peso e scadenza. Ricordate che i frutti di mare possono essere conservati al massimo per 4 giorni, alla temperatura di 6°C, quindi, in frigorifero. Evitate il consumo di molluschi “pescati” direttamente. Per il pesce ricordatevi di verificare sempre anche il colore, l’odore e l’aspetto generale. 6) Occhio all’aspetto! Controllate che non ci sia brina all’esterno delle confezioni surgelate, è indice di un cattivo mantenimento. Buttate i cibi le cui confezioni in scatola presentano un rigonfiamento. Prestate attenzione, in particolare, ai prodotti freschi come latte, mascarpone, creme. 7) Scadenze. Controllate sempre la data di scadenza di tutti gli alimenti ricordando che quelli in cui c’è scritto “da consumare entro…” la scadenza è tassativa. Per quelli in cui è scritto “da consumare preferibilmente entro…” si possono mangiare anche dopo qualche tempo la scadenza. 8) Gelati in spiaggia e ambulati. Il pericolo è che vengano venduti prodotti che hanno subito uno scongelamento e successivamente sono stati ricongelati. L’interruzione della catena del freddo può favorire lo sviluppo di microrganismi e anche alterare la qualità organolettica dei gelati. La confezione non dovrebbe presentare una brina grossolana superficiale. Inoltre all’apertura, soprattutto i classici bastoncini di crema ricoperti di cioccolato, debbono avere una forma regolare. Se invece si osservano deformazioni o fuoriuscite di crema, perdita di compattezza o altri difetti, è opportuno non consumarli. Non acquistate nessun prodotto deteriorabile da carrettini ambulanti, solitamente privi di celle frigorifere adeguate alla conservazione degli alimenti. 9) Bibite. Evitate l’acquisto di bottiglie d’acqua o bibite lasciate sotto i raggi del sole. I contenitori di plastica con il calore rilasciano sostanze chimiche che vengono poi assimilate dal nostro organismo. Ricordate, infine, che anche le bibite hanno una scadenza: controllatela! Molti chioschi estivi, per smaltire le rimanenze dello scorso anno, vendono bibite già scadute. 10) Segnalate e chiedete i danni. Denunciate tutte le situazioni anomale agli organi di vigilanza (polizia municipale, carabinieri, Asl, ecc.).

Autore: Unione Nazionale Consumatori Data: 20 luglio 2018
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