Quando il recupero crediti diventa una truffa

Massimiliano Dona
3 Novembre 2025
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E voi lo sapevate quando il recupero crediti diventa una truffa?

Introduzione al recupero crediti

Oggi parliamo di recupero crediti e delle tecniche, talvolta scorrette, che certe agenzie utilizzano per fare pressione sui consumatori. Forse ti sarà capitato di ricevere un messaggio da un numero sconosciuto, sentirti dire che hai un debito da pagare subito, altrimenti scatteranno pignoramenti, segnalazioni alla Banca dati dei cattivi pagatori o addirittura rischi penali. Insomma è abbastanza per prendersi un bello spavento … E il mio pubblico sui social proprio negli ultimi tempi, mi ha segnalato un’ampia sventagliata di messaggini provenienti da noti “brand” del recupero crediti (altre volte da società sconosciute) che invitavano le persone a richiamare per chiarimenti su posizioni “in sospeso”…. In alcuni casi si tratta di vere e proprie truffe, il messaggino fa scattare il panico, soprattutto perchè ci coglie alla sprovvista, le persone non hanno modi di controllare le bollette conservate o le ricevute di pagamento!

Quando il recupero crediti diventa una trappola

Bene, la prima cosa da sapere è che questi messaggi sono per la maggior parte “esagerati” o addirittura vere e proprie trappole! Un caso recente ci mostra come funziona davvero questo meccanismo: un’agenzia di recupero crediti chiedeva a un consumatore quasi 500 euro, ma con il nostro aiuto, siamo risaliti al debito originario, morale della favola, il Giudice di Pace non solo ha annullato la richiesta, ma ha condannato questa società di recupero crediti al pagamento delle spese legali. Questo significa che non sempre le pretese sono legittime, soprattutto se ci arrivano con queste modalità spicciole e non attraverso una raccomandata.

Il marketing della paura

Le agenzie, del resto, fanno leva sulla paura. Spesso richiedono pagamenti non dovuti, magari per bollette “prescritte” (dopo 2 anni) o persino debiti che derivano da contratti-truffa mai effettivamente sottoscritti! Usano un “marketing allarmante”… termini tecnici come “CRIF” o “pignoramento” servono per generare ansia e spingere le persone a pagare senza verificare se il debito è reale. A volte, addirittura, arrivano a chiedere soldi a chi non deve nulla perchè quelle somme sono state regolarmente “impugnate” e contestate dal consumatore (spesso grazie al nostro supporto) con apposite procedure di conciliazione, ad esempio telco o luce/gas.

Le pratiche scorrette da denunciare

Ma quali sono i comportamenti che un’agenzia di recupero crediti non dovrebbe mai attuare? Non può fare chiamate incessanti, non può usare toni intimidatori, non può stalkerizzarci, non può minacciare procedure esecutive o “fallimento”, non può diffondere notizie false sulla tua situazione finanziaria e, soprattutto, non può divulgare i nostri dati personali a terzi. Se accade, siamo di fronte a pratiche scorrette che possono e devono essere denunciate.

CRIF e segnalazioni: chi può davvero farle

Ma veniamo alla domanda più comune: “Possono segnalarmi al CRIF, la banca dati dei cattivi pagatori che potrebbero rendere difficile la richiesta di un finanziamento?” La risposta è no: solo banche, finanziarie e istituti di credito hanno la facoltà di fare queste segnalazioni. Una società di recupero crediti o una compagnia telefonica o energetica, non può inserire direttamente il tuo nominativo nella Centrale Rischi Finanziari.

Come reagire alle richieste di pagamento

Cosa fare allora se ricevi una richiesta? Prima di tutto non farti prendere dal panico. Chiedi sempre copia scritta della pretesa e verifica se il debito è reale. E se fosse così, ma l’importo ci sembra esagerato, si può entrare nel merito di quanto dovuto e persino contrattare per arrivare a un accordo a saldo e stralcio o a una rateizzazione. In sintesi: non lasciarti intimorire, informati, chiedi aiuto se serve. Sapere che certe minacce non hanno valore è già un primo passo per difendere i tuoi diritti e non cadere nella trappola della paura.

Per saperne di più ascolta il podcast Quando il recupero crediti diventa una truffa

E voi lo sapevate? 

Autore: Massimiliano Dona
Data: 05 novembre 2025

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