ISTAT: paniere, scende peso abitazione

Redazione UNC
25 Febbraio 2020
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Nella struttura di ponderazione del paniere NIC del 2020 si segnalano l’aumento del peso della divisione di spesa Trasporti, da 14,4119% del 2019 al 14,956% del 2020 e il calo di quella Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, da 11,0312% a 9,9537%, -1,0775 punti percentuali. E’ quanto rende noto l’Istat. La divisione di spesa Prodotti alimentari e bevande analcoliche continua ad avere il peso maggiore nel paniere (16,2085%), seguita da Trasporti, Servizi ricettivi e di ristorazione (11,9468), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, Altri beni e servizi (9,6496%), Servizi sanitari e spese per la salute (8,7672%), Ricreazione, spettacoli e cultura (7,83%) e Mobili, articoli e servizi per la casa (7,1792%). Come di consueto, è possibile distinguere un effetto spesa ascrivibile alle differenze tra quanto le famiglie hanno destinato all’acquisto di beni e servizi e un effetto rivalutazione, dovuto all’infla-zione registrata da ciascun prodotto tra il 2018 e dicembre 2019. Quest’anno, in conseguenza della revisione generale dei dati effettuata dalla Contabilità Nazionale, avvenuta in coordinamento con Eurostat e con gran parte dei paesi Ue, che ha riguardato anche le spese per consumi del 2017, l’effetto spesa è dovuto anche a questa revisione. È quindi possibile calcolare un effetto spesa complessivo, dovuto al sommarsi dell’effetto spesa derivante dai dati di Contabilità Nazionale senza le revisioni e dell’effetto revisione. Il calo dell’Abitazione è dovuto in larga parte alla revisione dei dati effettuata dalla Contabilità Nazionale; questa diminuzione è inoltre rafforzata dall’effetto rivalutazione che incide in modo particolare sui Beni energetici regolamentati, largamente rappresentati e i cui prezzi a dicembre hanno registrato, rispetto alla media del 2018, un abbassamento del 7,8%. L’Unc è molto preoccupata per la riduzione record del peso della divisione Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, che scende del 9,8%. Un crollo che non si comprende. Al di là della motivazione addotta dall’Istat, si tratta di spese obbligate difficilmente comprimibili che mandano in tilt i bilanci delle famiglie e che ora avranno meno voce in capitolo nel calcolo finale dell’inflazione. Incomprensibili, ad esempio, le riduzioni del peso dell’acqua (-21%) e della raccolta rifiuti (-16,4%), che non hanno subito diminuzioni delle tariffe, o dell’energia elettrica (-10,3%) e gas (-21,8%), viste le dimensioni di queste flessioni che superano di gran lunga l’effetto rivalutazione. L’aumento più elevato in termini assoluti è quello della divisione di spesa Trasporti (+0,5441 punti percentuali), interamente dovuto all’effetto spesa complessivo (in cui l’effetto revisione ha un ruolo determinante). Anche il rialzo del peso di Altri beni e servizi (+0,3472 punti percentuali) risente principalmente dell’effetto revisione, mentre su quello dei Servizi sanitari e spese per la salute (+0,2388) e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,1059) oltre all’incremento delle spese, incide in maniera significativa anche l’aumento dei prezzi. La crescita del peso di Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,0364) e quello dell’Istruzione (+0,0299, pari a 1,0401%) sono invece esclusivamente determinati dall’effetto rivalutazione. I rialzi dei pesi di Bevande alcoliche e tabacchi (+0,0169, pari a 3,0742%) e di Abbigliamento e calzature (+0,004, pari a 7,0425%) sono determinati dall’incremento della spesa per il primo e da quello dei prezzi per il secondo. La diminuzione del peso dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,1236) è dovuto interamente all’effetto spesa complessivo che invece ha un’influenza marginale sul calo del peso della divisione Comunicazioni (-0,1154 punti percentuali, pari a 2,3522%) determinato principalmente dell’effetto rivalutazione. Considerando la struttura di ponderazione per tipologia di prodotto, i beni pesano il 53,59% (da 53,53% del 2019) mentre i servizi il 46,41% (da 46,47%). Tra i prodotti distinti per frequenza di acquisto aumenta il peso di quelli acquistati con alta frequenza dai consumatori (+0,6908 punti percentuali), pari al 40,4465% e, in misura più contenuta, di quelli acquistati con bassa frequenza (+0,3312 punti percentuali), pari al 41,2733%; diminuiscono invece i pesi dei prodotti a media frequenza (-1,0220 punti percentuali) che si attestano al 41,2733%. Per i Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ossia il carrello della spesa, il peso scende dal 19,6354% del 2019 al 19,5117% del 2020. Per il resto si segnala l’ampliamento dell’utilizzo dei prezzi registrati alle casse mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) a nuovi canali distributivi del commercio al dettaglio della Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Si tratta, con riferimento ai beni alimentari confezionati e ai beni per la cura della casa e della persona, dei discount, delle piccole superfici di vendita e degli specialist drug che si aggiungono così a ipermercati e supermercati. Nel paniere del 2020 utilizzato per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.681 prodotti elementari (1.507 nel 2019), raggruppati in 993 prodotti, a loro volta raccolti in 410 aggregati. Per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) si utilizza invece un paniere di 1.700 prodotti elementari (1.524 nel 2019), raggruppati in 1.012 prodotti e 414 aggregati. L’aggiornamento dei beni e servizi compresi nel paniere tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati. Per l’ingresso di nuovi prodotti rappresentativi dell’evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie, sono da segnalare: tra i mezzi di trasporto, le Automobili elettriche e ibride elettriche e il Monopattino elettrico e, tra i servizi di ristorazione, il Sushi take away e la Consegna pasti a domicilio. Entrano poi nel paniere il Servizio di barba e baffi, i Trattamenti estetici per uomo e gli Apparecchi acustici. Ad arricchire la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati, sono inclusi nel paniere il servizio di Lavatura e stiratura camicia (tra i Servizi di lavanderia abiti) e l’Applicazione dello smalto semipermanente (tra i Trattamenti di bellezza). Nessuno prodotto esce dal paniere nel 2020 poiché tutti quelli già presenti non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne l’esclusione. L’ampliamento dell’utilizzo degli scanner data e alcune innovazioni nella metodologia di calcolo degli indici, fanno sì che nel 2020 siano circa 30 milioni le quotazioni di prezzo provenienti ogni mese dalla GDO utilizzate per stimare l’inflazione. Delle restanti 577mila quotazioni, 384mila sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica, 121mila direttamente dall’Istat e quasi 72mila dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico. Nel 2020, sono 80 i comuni che contribuiscono alla stima dell’inflazione per il paniere completo (79 nel 2019); la copertura territoriale dell’indagine è pari all’83,2% in termini di popolazione provinciale. La copertura territoriale sale al 90,3% per un sottoinsieme di prodotti (tariffe e alcuni servizi locali), il cui peso sul paniere NIC è del 5,6%, per i quali altri 12 comuni effettuano la rilevazione dei prezzi. Tra punti vendita, imprese e istituzioni sono circa 43mila le unità di rilevazione presenti nei comuni, e circa 8mila le abitazioni presso le quali sono rilevati i canoni d’affitto. Per quanto riguarda la rilevazione dei prezzi effettuata direttamente dall’Istat anche mediante tecniche di scarico automatico dei dati (web scraping) dalla rete Internet o attraverso la raccolta di informazioni da grandi fornitori di dati, nel 2020 i prodotti coinvolti rappresentano, in termini di peso, circa il 22,7% del paniere. Gli scanner data provenienti dai diversi canali della GDO sono riferiti a un campione di quasi 4mila punti vendita, appartenenti a 25 grandi catene della distribuzione al dettaglio e rappresentativi dell’intero territorio nazionale.
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