“L’iniziativa che il decreto ‘Cresci Italia’ aveva intrapreso in materia di azione di classe -spiega Dona- ben al di là dei suoi contenuti (si sarebbe potuto fare meglio introducendo più agevoli meccanismi di adesione e, soprattutto, una forma di danno punitivo), aveva infatti un profondo significato culturale, trattandosi non di un intervento di liberalizzazione in senso stretto bensì di una presa di coscienza della necessità di dotare il sistema di un controllo, anche giudiziale, azionabile dagli stessi cittadini”.
“Se sarà confermata, -conclude Dona- la notizia della marcia indietro su questo punto sarebbe purtroppo un segnale preoccupante”.