E voi lo sapevate come leggere le etichette per non sprecare?
Oggi parliamo di spreco e di come ridurlo soprattutto quando le temperature aumentano, con l’arrivo della stagione estiva e molti prodotti alimentari rischiano di rovinarsi più facilmente.
Etichette a confronto: scadenza o TMC?
Un valido aiuto arriva dalle etichette. Iniziamo dalle basi: le diciture “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”, non sono la stessa cosa.
‘Da consumarsi entro’ è una data di scadenza vera: dopo quella data il prodotto può diventare pericoloso. Vale per carne, pesce, latticini freschi. Non si scherza: scaduta, buttata.
‘Da consumarsi preferibilmente entro’ è un termine minimo di conservazione, chiamato TMC. Vuol dire che dopo quella data il prodotto può perdere qualità – sapore, fragranza, vitamine – ma non è pericoloso. Pasta, biscotti, conserve: spesso sono buoni anche settimane dopo il TMC.
Estate e alimenti: attenti al deterioramento
In estate questa differenza è cruciale. Con l’aumento delle temperature anche i prodotti a lunga conservazione possono deteriorarsi prima. Ma se la pasta scaduta di una settimana fa sempre pasta, il latte scaduto di un giorno può rovinare l’estate.
Ma veniamo al nodo dei primi caldi: frutta e verdura. Qui le etichette dicono poco e i nostri sensi devono dire tutto. Il problema è che spesso ci facciamo ingannare dall’aspetto.
Quella pesca con una macchia marrone? Spesso è solo ammaccata, dolcissima dentro. I pomodori molli? Perfetti per il sugo. Le banane nere? Sono al top per un dolce.
Come leggere le etichette per conservare meglio
Con l’arrivo della bella stagione tutto accelera. Una lattuga che a marzo dura una settimana, ora può andare male in tre giorni. Dare un’occhiata ai simboli di conservazione può aiutarci nella conservazione: quel termometro sull’etichetta non è decorativo. Vi dice a che temperatura tenere il prodotto per farlo durare.
I formaggi freschi: meglio a 4 gradi, non negli sportelli del frigo che sono più caldi. L’olio: lontano da luce e calore, non vicino ai fornelli. I salumi: una volta aperti, consumare entro pochi giorni anche se la scadenza è lontana.
E poi c’è scritto sempre ‘conservare in luogo fresco e asciutto’. Con i primi caldi ‘fresco’ non significa più 20 gradi di un appartamento, ma trovare il posto più fresco di casa.”
Buone abitudini anti-spreco per l’estate
Allora come fare con l’arrivo della bella stagione? Prima regola: prepariamoci al cambio di ritmo. Comprate poco e spesso quando inizia a far caldo. Meglio tre viaggi al supermercato che un frigorifero stracolmo dove tutto marcisce insieme.
Seconda regola: fidate dei vostri sensi oltre alle date. Annusate, guardate, toccate. Se sa di buono, è buono. Se puzza, via. Semplice.
Terza regola: riorganizzate il frigo per l’estate che arriva. Le verdure nel cassetto apposito, i latticini nella parte più fredda, la frutta che non ha bisogno di freddo fuori dal frigo.
E ricordate: con i primi caldi tutto cambia. Conservare bene diventa ancora più importante. E sprecare meno vuol dire essere più sostenibili, anche economicamente!
Per saperne di più ascolta il podcast Inizia il caldo: leggere le etichette per non sprecare
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 4 giugno 2025
Questo contenuto è stato realizzato nell’ambito del progetto SCRAP THE FOOD WASTE.

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