Reclamo N° 72367

Roberto
18 Novembre 2017
Salve, nel mese di marzo 2017 ho acquistato sul portale Groupalia una vacanza di 2 settimane in Sardegna, con inizio il 2 luglio, Groupalia menzionava come partner dell’acquisto la WORLD CALLING s.r.l. Via Pietro De Francisi, ma il pagamento che io ho fatto tramite PayPal è stato fatto a Groupalia. Per premunirmi contro eventuali situazioni spiacevoli ho stipulato per mio conto una assicurazione viaggi tramite l’intermediario COLUMBUS DIRECT, la polizza copriva rischi annullamento, interruzioni, copertura medica sanitaria, era in pratica una polizza completa. Sfortunatamente, pochi giorni prima della partenza, esattamente il giorno 28 giugno, mio padre di 91 anni venne ricoverato in ospedale perché non mangiava e non beveva più, con grande sofferenza presi la decisione di provare a fare la sospirata vacanza, anche se certamente con uno stato d’animo non sicuramente da vacanza, pensando che le mie due sorelle e mia madre sarebbero riuscite per quelle due settimane a sopperire alla mia assenza. L’agenzia mi doveva fare avere i biglietti per la vacanza e nonostante diverse email non ottenni mai risposta, mi informai con l’hotel direttamente se avevano ricevuto la mia prenotazione e mi assicurarono di si, quindi decisi di partire anche senza il biglietto dell’agenzia perché avevamo il traghetto prenotato per la mattina presto del giorno 2 luglio. Partimmo per Livorno il giorno prima, 1 luglio, in modo da essere già al porto per l’imbarco la mattina presto ore 6.30. Alle ore 18.00 del 1 luglio mentre eravamo già a Livorno mi arrivò una telefonata da una persona dell’agenzia, penso della WORLD CALLING s.r.l., la quale mi comunicava che per la prima settimana non c’era posto nell’hotel a Palau di cui avevo pagato per la vacanza, ma c’era posto solamente la seconda settimana e che mi proponevano un altro albergo per la prima settimana, ad Olbia, un hotel a dire loro di pari qualità se non di più…. Rimasi molto amareggiato di questa cosa, ben sapendo che Palau era ben altra cosa rispetto ad Olbia, ma ero già a Livorno e decisi di andare ugualmente… Il mattino dopo alle ore 8.30 partimmo con il traghetto da Livorno con destinazione Olbia. Arrivammo nell’hotel di Olbia verso le ore 16.00 del 2 luglio, un hotel distante dalla spiaggia, con una veduta sul poto commerciale di Olbia, ben altra cosa che una veduta sulla Maddalena dall’Hotel di Palau… Nello stesso pomeriggio mi arrivò un messaggio da mia sorella che mi diceva di un aggravamento di mio padre, decisi allora di rientrare a casa per assistere mio padre, avvisai la centrale operativa COLUMBUS di questa situazione sperando in un rimborso, presi il traghetto di ritorno la sera stessa e a mezzogiorno del giorno seguente ero già in ospedale da mio padre. Mio padre dopo trenta giorni di ospedale morì. Ho passato le mie ferie in ospedale, ho perso mio padre, ho perso la vacanza e almeno speravo in un rimborso, invece niente, COLUMBUS DIRECT mi ha negato il rimborso perché sostiene che dato che io ero partito quando mio padre era in ospedale, si tratta di una malattia preesistente, e che in base alla clausola di esclusione speciale che dice “Sono escluse dalla copertura assicurativa le richieste di rimborso dovute ad Cancellazione o interruzione del viaggio causati da una condizione medica pre-esistente di cui l’Assicurato era a conoscenza o avrebbe dovuto essere a conoscenza secondo l’ordinaria diligenza prima della data di decorrenza della presente assicurazione. La presente esclusione si applica all’Assicurato, ai Familiari, al Collaboratore Essenziale dell’Assicurato, alla persona iscritta contemporaneamente e con la quale l’Assicurato ha prenotato il viaggio, ovvero al Familiare o amico presso il quale l’Assicurato intende soggiornare;” Quindi secondo loro se non partivo avrebbero rimborsato per “malattia di un familiare”, ma dato che ero partito non avevo più diritto perché ero a conoscenza del ricovero di mio padre…. Mi sembra assurdo…. Non contattai l’agenzia perché quando ho acquistato la vacanza c’era scritto che non erano previsti rimborsi, quindi pensavo che era inutile contattarli. Mi contattò invece la stessa signora che mi aveva chiamato a Livorno per comunicarmi che non c’era posto nell’hotel, mi contatto dopo 5 giorni dal mio rientro, il giorno 7 luglio, mi chiese se avevo intenzione di andare all’hotel di Palau, io gli dissi che ero tornato a casa perché mio padre era stato ricoverato in ospedale, lei con fare sorpreso e gentile mi disse che li avrei dovuti avvertire e che davanti ad un caso così mi avrebbero fatto avere un buono per un’altra vacanza… io sorpreso di tanta gentilezza la ringraziai… morale… la signora non si è fatta più viva, ai miei messaggi non ha più risposto sebbene li abbia letti, non ho ricevuto nessun buono vacanza e mi viene il dubbio che mi abbia contattato solamente per essere sicura che non avrei fatto la seconda settimana nell’hotel di Palau per poter vendere la seconda volta la mia vacanza ad altri…. Leggendo un po' qua e la ferse potrei avere qualche possibilità di rimborso in base ad alcune mancanze che l’agenzia ha fatto nei miei confronti, tipo non comunicarmi per iscritto la variazione del contratto dove mi si cambiava l’hotel, in base all’art. 41 del codice del turista, poi che non mi hanno mandato i biglietti ne le informazioni di viaggio come da art. 37 sempre del codice del turista, e forse anche in base alla recente sentenza Trib. Torino, ord. ex art. 702-bis c.p.c. del 2.10.2014 che ha stabilito che in casi di eventi non previsti né prevedibili al momento della prenotazione del viaggio, ma di impedimenti indirettamente derivati dalla malattia e dal ricovero di un congiunto, il consumatore possa ottenere le somme pagate senza l’applicazione di alcuna penale. Tutte cose queste di cui io non ne ero a conoscenza ma che ho trovato spulciando online… Verso COLUMBUS DIRECT poi possibile che non ci sia niente da fare? Se una situazione come la mia non è da “motivo di interruzione/annullamento” per qualcuno che stipula una assicurazione viaggi proprio per tutelarsi da queste situazioni…allora mi domando che senso ha pagare per fare questo tipo di assicurazioni…. Voi cosa ne pensate? Si può pensare di far valere i diritti del consumatore? Grazie. Roberto Cecchetti
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