Filippo
27 Novembre 2019
la mia compagna i primi di ottobre ha firmato una proposta di acquisto di un immobile versando ai 3 eredi proprietari dell’immobile un assegno di 5.000€ per il tramite di una agenzia immobiliare. Sulla proposta era stato indicato di “rogitare entro ottobre o comunque entro il 31 dicembre 2019”. La proposta è stata accettata dagli eredi che hanno incassato l’assegno. Successivamente, qualche settimana dopo, l’agenzia comunicava di aver scoperto tramite il notaio che la casa aveva una ipoteca per un importo di 30.000€ accesa da uno degli eredi. L’agenzia si scusava dicendo di aver fatto tutti i controlli e di aver scoperto solo in seguito l’ipoteca. L’agenzia in una prima fase cercava di trovare una soluzione dicendo che la mia compagna avrebbe potuto versare 30.000€ al notaio al momento del compromesso in modo che lo stesso notaio avrebbe estinto dopo qualche giorno l’ipoteca (il credito è detenuto da una società di recupero crediti). Al netto rifiuto di tale soluzione, è stata proposta una seconda soluzione ovvero versare i 30.000€ alla società che detiene il credito lo stesso giorno del rogito davanti al notaio. Ora, sapendo che comunque va fatta la trascrizione affinché l’atto sia perfezionato (il ciò comporterebbe il passare del tempo e l’incertezza che tutto vada a buon fine), e avendo ripetuto all’agenzia si dal primo momento la volontà di rogitare senza compromesso e per la casa già liberata dall’ipoteca, essendo ormai sfiduciati e sentendoci ingannati (in fase di proposta non era stato fatto nessun accenno all’ipoteca e eravamo stati tranquillizzati sul fatto che l’immobile era libero da qualunque vincolo, altrimenti non avremmo preso in considerazione l’acquisto) possiamo chiedere lo stralcio della proposta e la restituzione della somma versata (5000€)? Dobbiamo farlo tramite un avvocato? Potete aiutarci voi?
