
Reclamo N° 345548

Mazzei
23 Dicembre 2024
Gentilissimi,
scrivo per segnalare un grave fatto accaduto a me, mia moglie e i miei due bambini di 4 e 7 anni, di cui in calce fornirò le generalità, vittime di un comportamento a dir poco vergognoso di una dipendente dell'azienda Trenitalia.
Stazione di Roma Termini, domenica 15/12/2024 ore 19.48 circa, appena scesi da altro treno che aveva fatto ritardo (Italo 9996), corriamo con bimbi in braccio e valige al seguito, per provare a prendere il treno regionale per Frascati, Castelli Romani Line 20091 delle 19.54 (ultimo treno utile per raggiungere la nostra residenza sita in Frascati).
Riusciamo ad arrivare in tempo e, con estrema onestà, avviso subito il capotreno (che sta fuori all'ingresso del primo vagone), che avrei fatto il biglietto dal telefono appena salito. Incredibilmente la signora mi dice che non posso salire senza biglietto. Le spiego che essendo scesi di corsa da un altro treno in ritardo non sono riuscito a farlo, ma che sono intenzionato ad acquistarlo nell'immediato. Intanto i minuti passano e il capotreno mi comunica che ormai non posso farlo neanche online, perchè mancano meno di 5 minuti alla partenza, tempo limite per poterli acquistare elettronicamente .
Le dico che avrei preso tranquillamente il treno successivo, ma questo era l'ultimo della giornata; il successivo sarebbe partito alle 05.49 del mattino del giorno dopo.
Mi propongo di fare il biglietto online del treno delle 05.49 ( Castelli Romani Line 20061), così avrei comunque adempiuto al pagamento, oppure farlo da Capannelle, stazione successiva a qualche minuto di percorrenza ma ancora in tempo utile per l'acquisto online. Ma la signora non vuole sentire ragioni, dice che comunque, in quel momento, io non ho il biglietto, minacciandomi che se non fossimo scesi dal treno (eravamo intanto saliti sul vagone perchè faceva freddo e, come sopracitato, eravamo con 2 bambini stanchi) ci avrebbe fatto un verbale di 50 euro a testa (compresi i nostri figli), che sarebbero diventati 100 per ognuno se non avessimo pagato subito.
Sembra davvero tutto surreale, le persone sul treno sono sbigottite e a dir poco arrabbiate con la signora per il suo assurdo comportamento. Qualcuno cerca di farla ragionare in maniera pacifica, qualcun altro le urla contro, facendole presente che siamo delle persone oneste, con una bambina visibilmente alterata per la situazione e impaurita per l'agitazione generale. Una passeggera si propone di darci dei biglietti fatti per sbaglio per Tor Vergata, mandandomeli via mail, ma anche qui il capotreno non ne vuole sapere. Un avvocato, passeggera anche lei, si propone di intervenire in maniera legale a nostro favore, con il suo gratuito patrocinio, assistendo alla follia della situazione, ma intanto il capotreno rimane impassibile emotivamente ed irremovibile nella sua assurda posizione.
Non contenta della situazione di disagio creata a noi come famiglia, ribadisco che questo è l'ultimo treno disponibile per arrivare a casa, e a tutti i passeggeri visto il ritardo che nel frattempo sta accumulando il treno, decide di chiamare la polizia ferroviaria che, una volta arrivata e resasi conto della situazione surreale, prova in tutti i modi a far cambiare idea al capotreno, evidenziando la nostra buona fede e, soprattutto, la nostra volontà di pagare il biglietto del treno della mattina successiva.
Il capotreno continua a non voler sentire ragioni. Anche i poliziotti rimangono sbalorditi e dispiaciuti per noi, al punto di scusarsi per il comportamento assurdo e la mancanza di empatia nei nostri confronti. Ci invitano comunque a scendere dal treno, perché ci comunicano che l'unica soluzione offerta dal capotreno è quella di fare la multa solo a noi adulti e, rendendosi conto anche loro che non è una soluzione fattibile pagare un cifra spropositata, a fronte di un biglietto di soli 2 euro, ci dicono di scendere e che avrebbero cercato in tutti i modi di aiutarci per tornare a casa (intanto i bambini piangono disperati perché l'arrivo delle forze dell'ordine causa loro motivo di ulteriore shock).
Il risultato finale è che questa persona, lascia di notte, per strada, senza alcuna soluzione di trasporto successivo, una famiglia con 2 bambini piccoli. Il tutto sembrerebbe dettato dal solo piacere di esercitare il suo momentaneo potere su dei privati cittadini in situazione di difficoltà.
Difatti il capotreno non ha tutelato gli interessi dell' azienda, anzi, le ha provocato un mancato guadagno, in quanto avremmo pagato comunque i 4 biglietti del treno successivo. Non aveva davanti dei delinquenti, dei male intenzionati o delle persone in stato di alterazione psicofisica che, pur pagando, avrebbero rappresentato poi un pericolo a bordo treno, legittimando così il suo comportamento. Si tratta di persone perbene, oneste, docenti di scuole della cittadina in cui vivono (Frascati); due persone abituate a far rispettare la legge ed ad insegnare l'empatia, la solidarietà ed il rispetto sia per le autorità che per il singolo.
Infine, quanto accaduto è stato verbalizzato dagli agenti che, successivamente, sono rimasti con la mia famiglia cercando di aiutarci e rinnovando le loro scuse per non essere riusciti a trovare una soluzione.
Il capotreno è venuto a mancare dei suoi doveri morali, mettendo in pericolo dei minori, non tutelando gli interessi dell'azienda né , tantomeno, quelli dei passeggeri, vessando dei privati e onesti cittadini, abusando del suo ruolo e del suo potere, rifiutandosi di mediare per trovare una soluzione, con dei modi indegni, dimenticandosi che noi passeggeri siamo dei clienti che pagano, senza avere la minima comprensione, flessibilità, immedesimazione e umanità. Ha inoltre mancato nel suo dovere di tutela dei minori e delle persone con mobilità ridotta, in quanto mia figlia piccola, data l'ora, la stanchezza e la lieve alterazione febbrile, stava solo sul passeggino o in braccio. Ha mancato anche nel suo dovere di corretta informazione sui nostri diritti perchè, seppur impossibile tecnicamente acquistare online il biglietto di un treno regionale da 5 minuti prima della partenza, rimane comunque possibile farlo in biglietteria, acquistando un biglietto regionale da obliterare per la specifica tratta con scadenza alle 23.59. Non lo sapevamo, avremmo potuto farlo, o quantomeno provarci, ma non ce l'ha detto.
Così come non ci ha comunicato che, se in possesso di biglietto diverso (che avremmo potuto fare online) il regolamento del trasporto regionale stabilisce il pagamento in treno di una sovrattassa di soli 8 euro, più l'eventuale differenza di costo del biglietto. Non lo sapevamo, avremmo potuto farlo, ma non ce ne ha dato la possibilità.
Questa persona non dovrebbe stare a contatto con il pubblico, perchè è un pericolo per le persone e un danno per l'azienda stessa, di cui inficia il suo buon nome, ne allontana la clientela e, in definitiva, le arreca un danno economico.
Scrivo questa mail perchè pretendo le scuse formali dell'azienda e del capotreno in questione, che potrete facilmente identificare alla luce dei dati che vi ho fornito (o tramite i verbali stilati e depositati dalla polizia ferroviaria), oltre a un risarcimento per i danni morali arrecati a me e alla mia famiglia dalla vostra dipendente.
Mi riservo a riguardo di adire alle vie legali, coinvolgendo anche l'autorità di regolazione dei trasporti, nei tempi e nei modi che ritengo più opportuni, per fare in modo che questa persona paghi per il danno provocato, e pretenderò che venga sottoposta a un provvedimento disciplinare con una severa punizione, fino alla rimozione dal suo incarico se lo reputerete necessario.
Sono in contatto con i viaggiatori che hanno assistito a questo scempio, che eventualmente porterò a testimoniare insieme agli agenti della polizia che sono stati chiamati in causa.
Il capotreno, che probabilmente non sa neanche lontanamente cosa significhi essere lasciato di notte in una stazione con due figli piccoli, senza la possibilità di tornare a casa, deve vergognarsi per il suo comportamento disumano e spietato. Non è certo questo il modo di esercitare il ruolo di pubblico ufficiale in una delle aziende più importanti della nostra nazione.
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