Dispositivi anti abbandono: legge, sanzioni e soluzioni

Redazione UNC
11 Febbraio 2020
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antiabbandono Nell’ultimo anno si è molto parlato della nuova normativa riguardo i dispositivi anti abbandono dei seggiolini per auto, ovvero sistemi di sicurezza che avvisano i genitori nel caso in cui si dovessero dimenticare i propri bambini in auto.

Dispositivi anti abbandono: legge, sanzioni e soluzioni

La legge del 1 ottobre 2018, n.117 sancisce l’obbligo di installazione nel proprio veicolo (dedicato sia al trasporto di persone che di merci, immatricolato in Italia o all’estero) di un sistema di allarme volto a impedire nuovi casi di abbandono, e vale per tutti coloro che trasportano bambini di età inferiore ai quattro anni. Anche se questa norma è ufficialmente entrata in vigore il 7 novembre 2019, le multe sono state sospese fino al 6 marzo 2020, una decisione che ha sicuramente aiutato i consumatori a raccogliere maggiori informazioni in merito alle misure di sicurezza da implementare, così da attrezzarsi in modo appropriato. I costi per le famiglie potranno non essere indifferenti, dato che un singolo sensore può costare mediamente dai 40 agli 80 €. Attualmente è previsto un contributo di 30 € per ogni dispositivo acquistato, anche se la somma totale destinata a questo scopo sembra decisamente troppo bassa per coprire effettivamente tutte le richieste. Per chi non avesse già provveduto all’acquisto, ecco alcuni suggerimenti per la scelta:

Quali sono i dispositivi sul mercato?

La legge prevede l’uso di un dispositivo anti abbandono a scelta dell’utente, che può essere:
  • integrato nel seggiolino (chiamato anche “sistema di ritenuta”);
  • parte della dotazione di base dell’auto (in questo caso deve essere compreso nel suo fascicolo di omologazione);
  • indipendente sia dal seggiolino che dall’auto.
Se sono ancora pochissimi i modelli di auto che integrano un sistema anti abbandono a norma di legge, il mercato offre attualmente diverse soluzioni nel caso in cui ci si voglia dotare di seggiolino provvisto di un sensore apposito oppure di un dispositivo esterno. In quest’ultimo caso è bene però fare una precisazione: se si sceglie di acquistare un prodotto realizzato da terzi, e dunque non dal marchio che ha realizzato il seggiolino stesso e si verificassero malfunzionamenti l’utente potrebbe essere soggetto a una multa, come vedremo più in dettaglio nel prossimo paragrafo. I maggiori produttori di seggiolini, infatti, hanno proposto diverse soluzioni proprietarie pensate appositamente per il funzionamento con i propri prodotti, e non prevedono l’integrazione di altri dispositivi non ufficialmente approvati.

Le tecnologie utilizzate

Un dispositivo anti abbandono deve essere in grado di svolgere alcune funzioni di base, in particolare deve potersi attivare automaticamente quando viene rilevata una situazione di pericolo, deve avvisare il genitore tramite notifiche digitali, SMS o segnali d’allarme di vario tipo, e deve permettere un controllo del livello di carica della batteria, nel caso ne utilizzi una. Per fare questo vengono impiegate diverse tecnologie, che possono anche essere combinate l’una con l’altra per garantire un utilizzo ancora più semplice ed efficace.
  • Sensore di peso: si tratta di quelli che in apparenza sembrano semplici cuscini dallo spessore molto ridotto, e che vanno posizionati direttamente sul seggiolino oppure tra l’imbottitura del sedile e il seggiolino stesso, a seconda del modello prescelto. Possono essere dotati di una connessione via Bluetooth a un’applicazione per smartphone oppure a un ricevitore che va inserito nella presa accendisigari della macchina, facendo scattare un allarme o inviando notifiche e messaggi al genitore quando la macchina viene spenta o quando ci si allontana dal sensore. Va notato che in alcuni casi sarà necessario l’intervento di un professionista per installare correttamente questo tipo di sensore.
  • Clip: questi dispositivi sono mediamente più economici rispetto ai sensori di peso e presentano una struttura piuttosto semplice. Vanno semplicemente agganciati alle cinture del seggiolino grazie a una clip, e devono essere attivati prima di mettersi in viaggio. Nel caso in cui non si vengano disattivati quando si scende dalla macchina, verranno inviate notifiche tramite un’apposita applicazione per dispositivi mobili, oppure saranno emessi segnali d’allarme che attirino immediatamente l’attenzione del genitore. Si tratta dunque di una soluzione molto pratica, permettendo una compatibilità universale con qualunque seggiolino in commercio.
Va anche ricordato che alcuni modelli, oltre a segnalare la presenza del bambino in macchina quando ci si allontana o si spegne l’auto, sono anche in grado di svolgere alcune funzioni aggiuntive, sempre legate alla sicurezza dei passeggeri più piccoli. Per esempio, quando si affrontano lunghi viaggi può essere utile ricevere notifiche ogni due ore, considerato il tempo massimo da affrontare senza soste per un bambino, oppure essere avvisati tramite suoni o luci se questo non è seduto in modo corretto e sicuro sul seggiolino. Infine, ricordiamo anche che la grande maggioranza dei dispositivi anti abbandono basati su applicazioni per smartphone permettono di avvisare riguardo un eventuale pericolo non solo il genitore che accompagna il bambino, ma anche altri familiari. In questo modo le possibilità che un piccolo incidente abbia conseguenze molto serie saranno ancora più ridotte.

Quali sono le sanzioni per i trasgressori?

Le sanzioni previste per chi non rispetta le nuove norme in materia di dispositivi anti abbandono sono quelle previste dall’Art.172 del Codice della Strada. Le multe possono andare dagli 83 ai 333 €, mentre possono essere anche detratti cinque punti dalla patente. Nel caso in cui si dovesse commettere una seconda infrazione nell’arco di due anni, inoltre, si potrebbe subire la sospensione della patente da quindici giorni fino a ben due mesi. È possibile essere soggetti a sanzioni in diversi casi:
  • se non ci si dota di un dispositivo per ogni bambino sotto i quattro anni presente in macchina;
  • se il dispositivo utilizzato non è a norma;
  • se questo necessita di un’applicazione e di una connessione Bluetooth per funzionare correttamente e questa è disattivata sul proprio smartphone;
  • se il dispositivo utilizzato non è approvato dal produttore del seggiolino.
Come abbiamo anticipato, questo punto è particolarmente importante da considerare e richiede una certa attenzione: scegliere un modello economico di un marchio sconosciuto potrebbe infatti comportare costi molto più alti di un dispositivo certificato. Questa rubrica è stata realizzata in collaborazione con QualeScegliere.it, sito che mette a disposizione strumenti utili e pratici da consultare per aiutare i consumatori nella scelta fra oltre 430 categorie di prodotti. Vuoi dire la tua sul tema? Sei un addetto ai lavori o un’azienda del settore che ha qualcosa da aggiungere all’indagine? Commenta nello spazio sottostante oppure scrivici all’indirizzo [email protected]. La tua opinione per noi è importante. Autore: Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con Qualescegliere.it
Data: 11 febbraio 2020
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