Anche il ministero dell’Ambiente conferma stangata settimanale sui carburanti, anche se inferiore a quella denunciata ieri sulla base dei dati del ministero del Made in Italy
Roma, 24 giugno 2025 – “Anche i dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) pubblicati oggi confermano l’impennata dei prezzi dei carburanti da noi denunciata ieri, anche se con un rialzo inferiore rispetto a quello che risulta dai dati del ministero del Made in Italy (Mimit), divario in parte dovuto allo sfasamento di un giorno, visto che la rilevazione del Mase di oggi è dal 16 al 22 giugno mentre i dati del Mimit andavano dal 16 al 23 giugno” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“In ogni caso, si tratta, comunque, di un’impennata, in appena una settimana, di quasi 3,8 cent per la benzina, pari per un pieno di 50 litri a 1 euro e 88 cent, e di oltre 4,9 cent per il gasolio, equivalenti a 2 euro e 47 cent a rifornimento” prosegue Dona.
“Abbiamo presentato un esposto all’Antitrust sull’andamento anomalo dei carburanti. In particolare, viste le innumerevoli precedenti archiviazioni dell’Authority, abbiamo fatto riferimento al recente riordino delle accise previsto dal decreto 14 maggio 2025 che avrebbe dovuto essere, per il singolo consumatore, una partita di giro, con il gasolio che sarebbe dovuto costare 1,50 centesimi in più al litro, 1,83 conteggiando anche l’Iva al 22% e la benzina che sarebbe dovuta scendere in modo corrispondente. In questo caso, infatti, non si può prendere a pretesto, come giustificazione, l’andamento dei prezzi all’ingrosso internazionali, dato che il decreto valeva solo per l’Italia e che l’andamento del petrolio influenza in egual modo sia il gasolio che la benzina. Insomma, al rincaro del gasolio sarebbe dovuto comunque corrispondere un analogo ribasso della benzina. Ma così non è stato! Ora speriamo che l’Antitrust indaghi con riferimento al rispetto della legge n. 287/90” conclude Dona.