ANTITRUST: denunciata Sky per la modifica della fatturazione

Redazione UNC
7 Febbraio 2018
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori Unc ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato segnalando che Sky Italia che, tornando alla fatturazione mensile, non avrebbe informato adeguatamente i propri clienti anche sul diritto di recesso. Roma, 7 febbraio 2018 – Dopo Tim e Vodafone è la volta di Sky.  L’Unione Nazionale Consumatori, infatti, ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust anche contro Sky che, non rispettando la diffida inviata dalla nostra organizzazione nei giorni scorsi, comunicato alla clientela il ripristino della fatturazione mensile, non avrebbe informato adeguatamente e correttamente i propri clienti. Anche Sky, infatti, nel comunicare la variazione contrattuale, fa presupporre che nulla cambia per il consumatore e che si tratta di un semplice ritocco tecnico legata ad una modifica della legge. Nell’informativa inviata agli utenti si legge, infatti: “come previsto dalla legge 172/2017, dal 1° aprile 2018 la fatturazione del tuo abbonamento annuale SKY avrà cadenza mensile, quindi non più ogni quattro settimane. Il costo del tuo abbonamento annuale non cambierà, rimanendo uguale a quello applicato dal 1° ottobre 2017”. “L’intento di giustificare il rialzo dell’abbonamento come la conseguenza di un adempimento imposto dalla legge non solo non rispetta l’obiettivo che la norma si prefiggeva, ma finisce per limitare l’esercizio del diritto di recesso, dato che i consumatori potrebbero erroneamente ritenere che l’aumento sia dovuto alla legge” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Inoltre -conclude Dona- l’azienda di pay-tv non sembra informare correttamente la propria clientela visto che nelle comunicazioni inviate non si accenna alla facoltà di recedere dal contratto previste per legge in favore degli utenti”. Da qui la richiesta all’Antitrust “di accertare la legittimità della condotta di SKY alla luce della normativa in materia di pratiche commerciali scorrette“.
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