ISTAT: rallenta turismo residenti 2019

Redazione UNC
11 Marzo 2020
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Nel 2019, i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sono stati 71 milioni e 883 mila (411 milioni e 155 mila pernottamenti) con una flessione sull’anno precedente (nel 2018 erano 78 mln e 853 mila viaggi e 433 mila e 246 notti) che interrompe la ripresa iniziata nel 2016. In calo sia le vacanze (-8,4%) sia i viaggi di lavoro (-12%). Lo riporta l’Istat nel suo report annuale. I viaggi per motivi di vacanza sono circa l’89% del totale, quelli per motivi di lavoro circa l’11%. Il 93,4% dei pernottamenti è dedicato alle vacanze (6,6% ai viaggi di lavoro). Il 49% dei viaggi e il 79,6% delle notti trascorse in viaggio riguardano vacanze “lunghe” (4 o più notti). La domanda di turismo dei residenti diminuisce (-8,8% rispetto al 2018), dopo la rilevante crescita dell’anno precedente. La tendenza positiva, rappresentata nel triennio 2016-2018 da un incremento rispetto al 2015 di circa 21 milioni di viaggi e 91 milioni di notti, subisce così un parziale arretramento, ma il numero di viaggi e di notti rimane ancora sopra i livelli registrati nel 2017. Nel 2019, le vacanze diminuiscono dell’8,4% e i viaggi di lavoro che nel 2018 avevano mostrato una crescita dopo dieci anni di andamento negativo, continuano a ridursi (-12%). Il decremento è maggiore per le vacanze brevi (-13,0% rispetto al 2018) mentre è meno consistente per le vacanze lunghe (-4,0%), che si mantengono oltre i 35 milioni. I pernottamenti subiscono un calo (circa il 5%) più accentuato per i viaggi di lavoro (-24%) i cui pernottamenti si attestano sui 26,9 milioni, contro i 35,5 milioni del 2018. Diminuiscono anche le notti trascorse in vacanza (-3,4%), trainate al ribasso dal calo di quelle per vacanze brevi (-10,4%) mentre i pernottamenti per vacanza lunga si mantengono sostanzialmente stabili. Di contro aumenta leggermente la durata media dei viaggi che si attesta a 5,7 notti (6 per le vacanze). La durata media dei viaggi di lavoro scende invece a 3,5 notti (erano 4 nel 2018). Le vacanze lunghe continuano a prevalere (54,9% delle vacanze) su quelle brevi (45,1%), la maggior parte ha una durata compresa tra 4 e 7 notti (57,4%). Tra i viaggi di lavoro, si confermano prevalenti (17,0%) quelli svolti per partecipare a riunioni d’affari, pur diminuendo di circa il 26% rispetto al 2018. Il 16,4% dei viaggi di lavoro è dedicato a congressi, convegni o ad altri eventi, il 12,5% alle attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili e il 10,7% alle missioni di lavoro. Nel 2019, queste quattro motivazioni spiegano oltre la metà dei viaggi per motivi professionali. I viaggi diminuiscono rispetto al 2018 soprattutto nella prima metà dell’anno, -16,4% nel trimestre invernale (-22,6% in termini di notti) e -10,2% in quello primaverile (-6,2% di notti). I turisti nel primo trimestre 2019 si riducono di circa il 16% rispetto all’inverno del 2018, a causa della marcata diminuzione di coloro che partono per vacanza lunga (-34,2%). Questi ultimi risultano in calo anche nel quarto trimestre (-15,1% rispetto all’autunno 2018) mentre rimangono sostanzialmente stabili in primavera e in estate. L’ammontare dei turisti per vacanza breve, invariato nel periodo invernale e autunnale, decresce nel secondo (-17,4%) e nel terzo trimestre (-15,2%), nel confronto con gli stessi periodi del 2018. Il trimestre estivo si conferma quello con la più alta concentrazione di vacanze: partono, infatti, circa 23 milioni di persone, più di un terzo della popolazione (37,8%), senza variazioni dal 2018; mentre il 30,8% dei residenti fa almeno una vacanza lunga (18,5 milioni) e il 9,5% almeno una breve (5,7 milioni). I giovanissimi e gli anziani partono meno, rispetto all’estate dell’anno precedente: solo il 44% dei bambini fino a 14 anni effettua almeno una vacanza (-7,3%) mentre i turisti over65, che anche in estate sono i meno attivi dal punto di vista turistico (21,8%), si riducono del 6%.
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