SALDI: sconti in risalita ma sotto valori pre-pandemia

Redazione UNC
4 Gennaio 2022
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Per l’Abbigliamento sconti medi pari al 19,2%, superiori al gennaio 2021 ma inferiori a quelli pre-crisi di due anni fa quando i ribassi erano al 22,5%. I consigli per gli acquisti “anti-bidone”. 

Roma, 4 gennaio 2021 – Saldi al via da domani nella maggior parte delle regioni, con sconti buoni, in risalita rispetto a quelli praticati nel 2021, sia in inverno che in estate, ma molto inferiori a quelli pre-pandemia del gennaio 2020.

E’ quanto emerge dallo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni. L’Abbigliamento (Indumenti + Accessori) quest’anno registrerà un abbassamento medio dei prezzi del 19,2%, in aumento rispetto al 18,5% del gennaio 2021, +0,7 punti percentuali, anche se nettamente inferiori rispetto all’ultimo dato pre-crisi del gennaio 2020, quando lo sconto si era attestato al 22,5%, ben 3,3 punti percentuali in più.

Il record della convenienza spetta agli Indumenti, che con una riduzione del 20,7% rappresentano la voce più scontata, +0,8 punti sui precedenti saldi invernali, ma ben sotto ai valori pre-Covid, quando si raggiunse il 24,8%, uno scarto record di 4,1 punti.

Le Calzature segneranno un ribasso del 19,2%.

Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 19,4%. La diminuzione minore del prezzo, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini del 10,4%.

“I commercianti hanno deciso di alzare gli sconti praticati rispetto allo scorso inverno, ma siamo ben lontani dai valori pre-pandemia. La crisi, insomma, che ha colpito anche loro, li ha indotti a contenere i ribassi rispetto al passato, nel tentativo di rifarsi delle perdite. Ma non è in questo modo che si incentivano gli acquisti, specie in una situazione nella quale il decollo dell’inflazione e la stangata da 1008 euro per i soli rialzi delle bollette di luce e gas sta producendo effetti deleteri sugli acquisti” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“I dati, comunque, confermano che gli sconti pubblicizzati in vetrina, 70% e 50%, sono farlocchi e che l’abitudine di far lievitare il prezzo vecchio è ancora diffusa. Per questo suggeriamo di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi improbabili” conclude Dona.

Di seguito i consigli “anti-bidone” dell’Unione Nazionale Consumatori:

1)      Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. 

2)      No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. E’ improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni articolo, di tutte le taglie ed i colori.

3)      Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate a curiosare nei negozi, segnandovi il prezzo della merce che vi interessa. Potrete così verificare se lo sconto praticato è reale ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.

4)      Consigli per gli acquisti.

  • Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai.
  • Valutate la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…). Pagare un prezzo alto non implica che sia un prodotto di qualità.

5)      Diffidate degli sconti esagerati. Gli sconti superiori al 50% spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è dura a morire. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi troppo elevati.

6)      Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, così da poter valutare autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7)      Negozi e vetrine. Controllate il prezzo e non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale dello sconto, anche se in alcune regioni non è obbligatorio farlo. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8)      Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vi vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farveli provare vi chiedono un anticipo.

9)      Datevi un budget.

10)  Contattateci. Se avete problemi, ricordiamo che gli esperti dell’Unione Nazionale Consumatori sono a disposizione degli iscritti all’associazione attraverso lo sportello generico sul nostro sito oppure attraverso la pagina Unc su Facebook

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