TAXI: il fallimento sulle licenze

Redazione UNC
6 Marzo 2024
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Per l’Antitrust non basta il rialzo delle licenze previsto dal decreto del Governo, pari a massimo il 20%

Roma, 6 marzo 2024 – “Un fallimento annunciato il decreto del Governo sui taxi, il cosiddetto Dl Asset! L’Antitrust conferma che il limite del 20% delle licenze introdotto dal nuovo provvedimento non basta per risolvere il problema dei taxi insufficienti” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la segnalazione dell’Antitrust secondo la quale occorre adeguare il numero delle licenze alla domanda spingendo l’aumento oltre il tetto del 20% fissato in via straordinaria nel cosiddetto decreto Asset (n. 104/2023 convertito nella legge 9 ottobre 2023, n. 136).

“Invero la nuova normativa è un netto peggioramento rispetto a quella precedente che non poneva alcun tetto all’incremento delle licenze. Se a questo si aggiunge che pure quel 20% è rimasto solo sulla carta, ecco che il flop diventa totale” prosegue Dona.

“Era evidente e scontato, come abbiamo subito denunciato, che vincoli come quello di riservare le licenze aggiuntive per fronteggiare grandi eventi esclusivamente in favore dei soggetti già titolari di licenza, limitando la durata a dodici mesi, prorogabili per un massimo di ulteriori dodici mesi, avrebbe fatto fallire qualunque incremento di taxi. Non è un caso che per la prima volta i tassisti non abbiano protestato di fronte a questa falsa riforma” aggiunge Dona.

“Urge ora una liberalizzazione vera in questo settore, ad esempio eliminando i vincoli territoriali, in modo che sia i tassisti che gli Ncc possano svolgere il servizio dove vogliono, dando la possibilità ai tassisti di poter uscire dall’ambito comunale e agli Ncc di non dover rientrare in rimessa dopo ogni servizio, obbligo che ancora parzialmente permane nonostante una sentenza della Consulta” conclude Dona.

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