Sempre più tempo sui social, ma la qualità?

Massimiliano Dona
8 Aprile 2024
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E voi lo sapevate che che passiamo sempre più tempo sui social, ma la qualità?

Social media e tempo passato online

Sono quasi 43 i milioni di persone in Italia ad essere attive sui social, una penetrazione che si avvicina al 73%, distribuita equamente tra femmine e maschi. Sono i dati del report Digital 2024, pubblicato da We Are Social in collaborazione con Meltwater.

Tante persone online, ma si tratta di un numero inferiore del 2,5% rispetto all’anno scorso. Tuttavia, si segnala un aumento del tempo quotidiano speso sui social: gli italiani passano più tempo sui social rispetto all’anno scorso (quasi un 1 minuto in più al giorno) con un totale che rimane sotto la soglia delle 6 ore. E non è poco.

Anzi può essere assai dannoso: una recente ricerca condotta dall’Università di Lund ha evidenziato che se limitassimo il tempo trascorso sui social media potremmo avere un impatto positivo sulla salute mentale e sull’autostima dei giovani adulti. 

Questo studio, unico nel suo genere, ha imposto un limite di utilizzo di soli 30 minuti al giorno, esaminando gli effetti dell’uso delle piattaforme. L’obiettivo era comprendere se meno tempo sui social influenzasse positivamente il benessere emotivo e sociale, soprattutto considerando la reazione alla condivisione degli altri, sui social media. Martin Wolgast, docente di psicologia all’Università di Lund, sottolinea l’importanza di esplorare tali dinamiche per comprendere appieno l’impatto dei social media sulla salute mentale e l’autostima.

Ed è solo l’ultima voce a suggerirci come sia arrivato il momento di interrogarci sulla pervasività di questi strumenti, pensati proprio per trattenerci online. Ma forse, non da meno, è la riflessione sulla qualità dei contenuti che vediamo sui social. Insomma, a parte la “quantità” di tempo trascorso online, dovremmo capire “cosa facciamo” sui social!

Già, perché resto convinto che a definirci (e quindi a farci male o bene) non è solo il tempo passato online, ma anche cosa guardiamo, chi seguiamo e cosa impariamo dai contenuti postati sui social!

Il progetto SPRINT

Insomma vorrei proporre di esplorare metriche qualitative, passando dalla misura del tempo di utilizzo alla valutazione delle modalità di utilizzo del tempo!

Altrimenti rischiamo ogni giorno di cedere alla facile tentazione di cedere alla facile demonizzazione, mentre è molto piú impegnativo ricordare agli utenti che è anche una loro (nostra) responsabilità quella di scegliere contenuti e creator di valore.

Già perchè ci sono!!! Basterebbe citare Will e le tante altre “pagine” di informazione che riescono a coniugare brillantemente la profondità dell’analisi con uno stile giovane e veloce. Ma ci sono anche tanti altri creator che portano valore sui canali social, parlando ogni giorno di sostenibilità, diversità, inclusione, ambiente salute (fisica e mentale) insegnando la grammatica o la lingua inglese, la chimica, la fisica, la letteratura, l’arte o il diritto. O semplicemebte facendo intrattenimento, ma con saggezza e sagacia tali da insegnare qualcosa, aiutarci a riflettere!

Oggi c’è un progetto che ha l’ambizione di raccontare il valore di questi contenuti, il positivo impatto sociale di questi creator: si chiama SPRINT e siamo orgogliosi, con l’Unione Nazionale Consumatori, Assoinfluencer, Skuola.net ed altri di promuoverlo, conviti che online ci siano contenuti sani, utili, educativi sui social media. Basta andarli a cercare!

Adesso sei tu che puoi decidere se hai “tempo” per dare un’occhiata. Sprint è ovviamente anche sui social, a cominciare da Instagram….

Per conoscere gli altri consigli e sapere come far valere i tuoi diritti ascolta: Sempre più tempo sui social, ma la qualità?

E voi lo sapevate?

Autore: Massimiliano Dona
Data: 10 aprile 2024

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